Guerra civile finlandese

Guerra civile finlandese
parte della guerra civile russa e delle rivoluzioni del 1917-1923
Jägers finlandesi a Vaasa, dopo il ritiro tedesco
Data27 gennaio-16 maggio 1918
LuogoFinlandia
Esito
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
80.000 – 90.000 finlandesi
13.000 tedeschi
550 volontari svedesi
80.000 – 90.000 finlandesi
4.000 - 10.000 russi
Perdite
3.414 morti in combattimento
1.400 - 1.650 giustiziati
46 dispersi
4 morti in prigionia
5.199 morti in combattimento
7.000 - 10.000 giustiziati
2.000 dispersi
1.000 - 13.500 morti in prigionia
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La guerra civile finlandese (sisällissota in finlandese) è stata una guerra combattuta dal 27 gennaio al 16 maggio 1918 tra i finlandesi "rossi" (punaiset), costituiti da comunisti e socialdemocratici, e i "bianchi" (valkoiset), forze guidate dal Senato conservatore, succeduto al Senato di unità nazionale, che cercava di mantenere lo status quo.

Sebbene il nome sisällissota (guerra civile) sia quello comunemente usato per definire questo conflitto, esso ha avuto in finlandese molti altri nomi: vapaussota (guerra di liberazione), kansalaissota (guerra nazionale), luokkasota (guerra di classe), punakapina (ribellione rossa), torpparikapina (rivolta dei mezzadri), veljessota (guerra tra fratelli), e vallankumous (rivoluzione). La guerra civile e la guerra di continuazione sono stati due tra i conflitti più controversi ed emotivamente carichi nella storia della moderna Finlandia. Essi sono spesso visti come cerniere per il destino della Finlandia, ed entrambi hanno avuto una grande influenza sui rapporti di politica estera di questo paese.


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