Guerra del Kippur parte del Conflitto arabo-israeliano | |||
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Dall'alto a sinistra, in senso orario: carri israeliani attraversano il canale di Suez; un caccia israeliano sorvola le alture del Golan; un soldato israeliano nella penisola del Sinai; truppe israeliane evacuano dei feriti; truppe egiziane issano la propria bandiera sulle posizioni israeliane conquistate nel Sinai; soldati egiziani con un ritratto di Anwar al-Sadat | |||
Data | 6–25 ottobre 1973 | ||
Luogo | Sponde del canale di Suez, Sinai, Golan e le regioni mediterranee del Vicino Oriente | ||
Casus belli | Occupazione israeliana del Sinai durante la guerra dei sei giorni | ||
Esito |
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Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La guerra del Kippur (o guerra dello Yom Kippur, nota altresì come guerra del Ramadan, guerra d'ottobre o quarta guerra arabo-israeliana) fu un conflitto armato combattuto dal 6 al 25 ottobre 1973 tra una coalizione di eserciti arabi, composta principalmente da Egitto e Siria alleatisi per combattere contro Israele.
Il conflitto ebbe inizio con l'attacco improvviso da parte degli eserciti dell'Egitto e della Siria cogliendo di sorpresa la dirigenza politico-militare israeliana nel pieno della giornata festiva ebraica dello Yom Kippur (il Giorno dell'espiazione), mettendo in forte difficoltà le Forze di difesa israeliane. Le truppe egiziane, ben equipaggiate con missili sovietici anticarro e antiaereo, attraversarono con successo il canale di Suez e respinsero con pesanti perdite i primi affrettati contrattacchi israeliani, mentre contemporaneamente le forze corazzate siriane penetravano nel Golan.
Gli israeliani si trovarono in grande difficoltà e si temette un crollo soprattutto nel Golan; nella seconda parte della guerra, tuttavia, le unità corazzate israeliane riuscirono a passare alla controffensiva, respinsero i siriani e penetrarono in Egitto, riattraversando a sorpresa il canale. L'intervento delle due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, riuscì a evitare un'escalation del conflitto e, dopo alcune fasi drammatiche che fecero temere un conflitto globale, impose un cessate il fuoco alle parti in lotta.
La guerra terminò quindi senza esiti risolutivi dal punto di vista militare, ma segnò un importante successo politico e propagandistico per gli arabi, che si dimostrarono per la prima volta in grado di mettere in difficoltà militare Israele, che aveva sconfitto pesantemente i propri avversari nella precedente guerra dei sei giorni del 1967. Nello Stato ebraico l'andamento della guerra e soprattutto la sorpresa iniziale innescarono forti polemiche politiche, che culminarono con le dimissioni del primo ministro Golda Meir, del ministro della difesa Moshe Dayan e del capo di stato maggiore David Elazar.
La guerra, inoltre, ebbe pesanti conseguenze nell'economia e nella politica di molti Paesi per la decisione dei paesi arabi associati all'OPEC (l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) di sostenere l'azione di Egitto e Siria tramite robusti aumenti del prezzo del barile ed un embargo nei confronti dei paesi maggiormente filoisraeliani, atto che diede il via alla crisi petrolifera che provocò, a partire dalla fine del 1973 e per tutti gli anni settanta almeno, notevoli ripercussioni economiche e sociali in quasi tutto il mondo.
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Rabinovich, 314