Guerra di Scania

Guerra di Scania
parte delle Guerre del Nord e della Guerra d'Olanda
La battaglia di Lund, uno degli scontri più cruenti del conflitto, come immaginata da Johan Philip Lemke
Data1675 - 1679
LuogoScandinavia
EsitoStatus quo ante bellum, dato dai trattati di Fontainebleau, Lund e Saint-Germain-en-Laye
Schieramenti
Comandanti
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La guerra di Scania (in svedese Skånska kriget, in norvegese Den skånske krig, in danese Skånske Krig, in tedesco Schonischer Krieg) o guerra del Nord del 1675-1679 fu una delle guerre del Nord e coinvolse l'unione di Danimarca-Norvegia, la Marca di Brandeburgo e la Svezia.

Il conflitto scoppiò e terminò mentre era in corso la guerra d'Olanda del 1672-1678, in parte a causa di fattori ad essa correlati. Gli storici britannici e francesi ritengono spesso questo scontro una sorta di campo di battaglia minore della guerra d'Olanda, poiché entrambi i conflitti si svolsero con la partecipazione dell'alleanza militare franco-svedese al fine di raggiungere obiettivi militari concordati. Il re Luigi XIV di Francia dichiarò guerra contro i Paesi Bassi e l'Inghilterra, dove affrontò la coalizione europea formata dall'Impero asburgico, dal Sacro Romano Impero, dal Brandeburgo-Prussia, dalla Danimarca-Norvegia e dalla Spagna asburgica. Per neutralizzare il suo nemico e principale alleato della Francia, il Regno di Svezia mise in atto l'invasione del Brandeburgo del 1674-1675, mentre la Danimarca lanciò un attacco alla Svezia sia via mare che via terra. Se la guerra d'Olanda fu combattuta nell'interesse diretto della Francia, quella del Nord vide come grande protagonista la Svezia.

Il conflitto in esame può essere suddiviso in più fasi. Nella prima parte, tra il 1674 e il 1678, il Brandeburgo combatté una guerra difensiva per respingere l'invasione degli svedesi. Nella seconda fase, dal 1676 al 1678, Federico Guglielmo I di Brandeburgo e gli eserciti della Danimarca si allearono con lui respingendo con successo gli svedesi dalla Germania settentrionale a seguito di cruente schermaglie avvenute in Pomerania svedese, Brema-Verden e sull'isola di Rügen. Nel frattempo, nel 1676, la Danimarca pianificò e mise in atto una campagna finalizzata conquistare la Svezia meridionale (Scania, Blekinge). Inoltre, si impegnò ad eseguire una guerra navale nel Mar Baltico che ebbe molto successo, al contrario invece delle pesanti sconfitte riportate sulla terraferma scandinava. Nell'inverno del 1678-1679, Federico Guglielmo respinse anche l'offensiva degli svedesi eseguita in Prussia Orientale, scacciando gli invasori da ogni territorio che prima occupavano.

Con il trattato di Nimega del 1678, l'imperatore Leopoldo I d'Asburgo, vassallo e alleato del Brandeburgo, strinse una pace autonoma con la Francia. Questa scelta irretì non poco Federico Guglielmo, il quale desiderava preservare ogni singola porzione di territorio conquistata durante il conflitto. Tuttavia, essendo il solo a difendere questa posizione e venendo costretto ad accettare la pace su spinta di Parigi, il principe del Brandeburgo si trovò costretto a firmare il 29 giugno 1679 il trattato di Saint-Germain-en-Laye del 1679. Ai sensi dell'intesa, Federico Guglielmo accettava di rinunciare a quanto aveva conquistato militarmente durante la guerra. Una volta sconfitta, la Danimarca firmò la pace di Lund con la Svezia il 26 settembre 1679. Entrambi i trattati ripristinarono la situazione precedente all'inizio della guerra (status quo ante bellum).

La storiografia del XIX secolo considerava la guerra del Nord del 1674-1679 composta da due conflitti separati. Per i tedeschi, la "guerra svedese-brandeburghese" (Schwedisch-Brandenburgischer Krieg), la quale comprendeva gli eventi accaduti sul fronte settentrionale tedesco, veniva ritenuta quella degna di maggiore rilievo. Al contrario, nella storiografia danese e svedese, sulla base di argomentazioni simili, si assegnava maggiore enfasi alla "guerra di Scania" (Skånske Krig/Skånska kriget), ovvero alle operazioni belliche eseguite nella Svezia meridionale e nel Mar Baltico. Gli storici moderni non tendono a separare i due conflitti summenzionati, anche perché entrambi furono combattuti dalle medesime potenze europee. Nella sostanza, gli eventi bellici avvenuti tra 1674 e 1679 si svolsero semplicemente in maniera contemporanea e su fronti geograficamente distinti (Scania, Mar Baltico, Pomerania svedese, Brema-Verden e Prussia Orientale), senza che ciò avesse impedito lo spostamento di forze d'attacco militari da un fronte all'altro. Sebbene le lotte fossero terminare con un esito tutto sommato accettabile per i gialloblù, considerata la situazione sfavorevole in essere prima della firma del trattato di Saint-Germain-en-Laye del 1679, la Svezia perse il suo status di potenza indiscussa nello scenario dell'Europa nord-orientale.


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