Finlandesi: 63 204 morti o dispersi[6][7] 158 000 feriti 939 civili morti nei raid aerei[7] 190 civili uccisi dai partigiani sovietici[7] 2 377–3 500 prigionieri catturati dai sovietici[8][9]Tedeschi: 14 000 morti o dispersi 37 000 feriti[3] numero di elementi non combattenti sconosciuto Totale 275 000+ perdite
90 939 morti o dispersi 141 149 feriti Totale 232 088
La guerra di continuazione (jatkosota in finlandese, fortsättningskriget in svedese, in russoСоветско-финская война?, Sovetsko-finskaja vojna, letteralmente guerra sovietico-finlandese) fu il secondo evento bellico che intercorse tra la Finlandia e l'Unione Sovietica nel contesto della seconda guerra mondiale, nel periodo 25 giugno 1941 – 19 settembre 1944.
All'inizio della belligeranza con l'Unione Sovietica, le forze armate e politiche finlandesi dettero questa definizione al conflitto per evidenziarne il carattere di continuità con la precedente guerra d'inverno, combattuta fra il 30 novembre 1939 e il 13 marzo 1940 tra i medesimi contendenti. L'Unione Sovietica, per contro, considerò tali operazioni militari come parte della grande guerra patriottica (in russoВеликая Отечественная война?, Velikaja Otečestvennaja Vojna)[10] contro le potenze dell'Asse e i loro alleati. Allo stesso modo la Germania considerò tali operazioni militari come parte del più ampio scenario di guerra nella quale essa era coinvolta.
^Sebbene ufficialmente in guerra contro l'Unione Sovietica, il ruolo dell'Italia nella guerra di continuazione fu limitato solo a una flottiglia di 4 motosiluranti della XII Squadriglia MAS dislocata sul lago Ladoga.
^La partecipazione britannica alla guerra di continuazione fu limitata al fornimento di aiuti, al supporto aereo per le operazioni nell'Artico e a un'unità aerea britannica (No. 151 Wing RAF) sotto comando sovietico, che supportò i raid aerei sovietici nell'area di Murmansk
^abMaanpuolustuskorkeakoulu. Historian laitos, Jatkosodan historia 1–6 ("The History of The Continuation War, 1–6"), 1994
^I primi numeri indicano le forze militari a livello operativo, mentre il secondo (totale) indica il numero di persone in servizio nelle zone di guerra.
^Manninen, Ohto, Molotovin cocktail- Hitlerin sateenvarjo, 1994, Painatuskeskus, ISBN 951-37-1495-0
^I finlandesi stilarono un elenco dettagliato delle perdite: morti, sepolti 33 565; feriti, morti a causa di ferite 12 820; morti, non sepolti e dichiarati morti in seguito 4 251; dispersi, dichiarati morti 3 552; morti come prigionieri di guerra 473; morti per altre ragioni (malattie, incidenti, suicidi) 7 932; morti per cause sconosciute 611
^abc(FI) Pekka Kurenmaa e Riitta Lentilä, Sodan tappiot, in Jari Leskinen e Antti Juutilainen (a cura di), Jatkosodan pikkujättiläinen, 1st, Werner Söderström Osakeyhtiö, 2005, pp. 1150–1162, ISBN951-0-28690-7.
^Le cifre ufficiali sovietiche parlano di 2 377 prigionieri di guerra. I ricercatori finlandesi hanno invece stimato 3 500 prigionieri di guerra
^(FI) Timo Malmi, Jatkosodan suomalaiset sotavangit, in Jari Leskinen e Antti Juutilainen (a cura di), Jatkosodan pikkujättiläinen, 1st, Werner Söderström Osakeyhtiö, 2005, pp. 1022–1032, ISBN951-0-28690-7.
^Terminologia utilizzata dalla sola storiografia sovietica[senza fonte].