Guerra gotica | |||
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Movimenti di truppe durante la guerra gotica. | |||
Data | 535 - 553 | ||
Luogo | Regno ostrogoto | ||
Casus belli | Assassinio di Amalasunta | ||
Esito | Vittoria bizantina | ||
Modifiche territoriali | La Penisola italiana passa sotto il controllo dell'Impero bizantino | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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La guerra gotica (535-553), detta anche guerra greco-gotica o romano-gotica, fu un lungo conflitto che contrappose l'Impero bizantino agli Ostrogoti nella contesa di parte dei territori che fino al secolo precedente erano parte dell'Impero romano d'Occidente. La guerra fu il risultato della politica dell'imperatore bizantino Giustiniano I, già messa in atto precedentemente con la riconquista dell'Africa contro i Vandali, mirante a riconquistare all'impero le province italiane e altre regioni limitrofe conquistate da Odoacre alcuni decenni prima e a quel momento dominate dagli Ostrogoti (Goti orientali) di Teodato.
Il conflitto ebbe inizio nel 535 con lo sbarco in Sicilia di un esercito bizantino guidato dal generale Belisario. Risalendo la penisola, le forze di Belisario sconfissero le truppe gote dei re Teodato prima e Vitige poi, riconquistando molte importanti città tra cui le stesse Roma e Ravenna. L'ascesa al trono goto di Totila ed il richiamo di Belisario a Costantinopoli portarono alla riconquista da parte dei Goti di molte delle posizioni perdute. Solo con l'arrivo di una nuova armata sotto il generale Narsete le forze imperiali poterono riprendersi; dopo la morte in battaglia di Totila e del suo successore Teia, la guerra si concluse nel 553 con una completa vittoria per i Bizantini.
La lunga guerra provocò vaste distruzioni alla penisola, spopolando le città ed impoverendo le popolazioni, ulteriormente flagellate da un'epidemia di peste e da una carestia; l'occupazione dell'Italia da parte dei Bizantini si rivelò effimera, visto che già dal 568 i Longobardi, guidati da Alboino, iniziarono a calare nella penisola, occupandone vasti tratti anche grazie alla debolezza dei difensori.