Guerre di Lombardia | |||
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Data | 1423 – 1454 | ||
Luogo | Lombardia | ||
Esito | Pace di Lodi del 1454 | ||
Modifiche territoriali | |||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Le guerre di Lombardia furono una serie di conflitti che ebbero luogo in Italia settentrionale e centrale tra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano ed i loro rispettivi alleati[1] e durarono dal 1423 alla firma della Pace di Lodi nel 1454. Durante questi conflitti, la struttura politica d'Italia si trasformò e cinque grandi potenze emersero dal gruppo dei comuni e città-stato che erano nell'Italia medievale. Queste cinque potenze, la Repubblica di Venezia, il Ducato di Milano, i Medici di Firenze, lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli, modellarono la carta della penisola italiana sino alle guerre d'Italia. Inoltre, importanti centri culturali della Toscana e del nord Italia, come Siena, Pisa, Urbino, Mantova e Ferrara furono politicamente emarginati.
Le guerre di Lombardia, che possono dissociarsi in quattro periodi distinti, furono una lotta per l'egemonia nel Nord Italia che devastò l'economia della Lombardia e indebolì il potere di Venezia, i cui dirigenti non avevano preso in considerazione l'avvertimento del Doge di Venezia Tommaso Mocenigo nella sua lettera d'addio del 1423: "Attenzione al desiderio di prendere ciò che appartiene agli altri e portare guerre ingiuste per cui Dio ti distruggerà." La guerra, che fu sia il risultato che la causa del coinvolgimento nella politica in terraferma di Venezia[2], permise a Venezia di espandere il suo territorio sino alle rive dell'Adda e condusse il resto d'Italia in una serie di mutevoli alleanze e piccole scaramucce. Ruolo decisivo nella guerra ebbe Firenze, che, dapprima alleata con Venezia per contrastare le ambizioni territoriali dei Visconti di Milano, si alleò poi con Francesco Sforza contro la crescente minaccia di Venezia. La Pace di Lodi, conclusa nel 1454, portò 40 anni di relativa pace nel Nord Italia[3], mentre Venezia concentrò il suo interesse altrove[4].