Guevara (famiglia)

Guevara
Potius mori quam foedari[1]
Inquartato: nel 1º e 4º d'oro con tre bande di nero caricate da tre cotisse d'ermellino e nel 2º e 3º di rosso con cinque foglie di pioppo d'argento disposte 2, 1, 2.
(ES) Primero y cuarto de oro, con tres bandas de gules, cargadas de cotizas de plata, cargadas éstas, a su vez, de armiños de sable, y segundo y tercero de gules, con cinco panelas de plata puestas en sotuer.[2]
Stato Regno di Castiglia
Regno di Napoli
Regno delle Due Sicilie
Regno d'Italia
Titoli
FondatoreInnico de Guevara
Ultimo sovranoCarlo Antonio Guevara Suardo (fino all'eversione della feudalità)
Data di fondazioneXV secolo (ramo italiano)
Data di estinzioneInizi del XX secolo (ramo italiano)
EtniaSpagnola

La famiglia Guevara o de Guevara (secondo la grafia basca moderna Gebara) è stata una famiglia nobile spagnola di origini basche. Gli esponenti di questa famiglia devono il loro appellativo all'abitato di Guevara, frazione (concejo) dell'odierno municipio di Barrundia, situato nella provincia di Álava nei Paesi Baschi, luogo di origine e possedimento immemore della famiglia.[3] L'utilizzo dell'appellativo Guevara, apposto al nome e al patronimico con i quali si indicavano tradizionalmente gli esponenti della famiglia, si affermò gradualmente a partire dal XIII secolo: è riscontrato per la prima volta in un documento del 1232 sottoscritto da Ladrón Vélez de Guevara.[4] Un ramo della famiglia Guevara si insediò nel XV secolo nel Regno di Napoli al seguito di Alfonso V d'Aragona, asceso al trono napoletano nel 1442. Il ramo italiano assunse sul finire del XVIII secolo il nome Guevara Suardo, estinguendosi ai primi del Novecento nella linea maschile. Il ramo italiano della famiglia detenne per più di trecento anni il titolo (sia pure divenuto sostanzialmente onorifico alla metà del XVI secolo[5]), di Gran siniscalco del Regno di Sicilia e di Napoli, uno dei Sette grandi Offici del regno di Napoli. La componente spagnola dei Guevara ebbe a sua volta molteplici diramazioni. Il ramo dei conti di Oñate si estinse nella linea maschile con Diego Gaspar Vélez de Guevara, il quale morto nel 1725 senza discendenza trasmise i propri titoli alla sorella Melchora de Guevara, moglie di Sebastián Antonio de Guzmán y Spínola, marchese di Montealegre.[2][6][7][8]

  1. ^ Benedetto Croce, Studi su poesie antiche e moderne. Un inno al latino medievale, vol. 2, La Critica, 1937, p. 38.
  2. ^ a b Balbina M. Caviró, p. 313.
  3. ^ Julián Martínez Ruiz, p. 511.
  4. ^ Julián Martínez Ruiz, p. 516.
  5. ^ Rosario Villari, Note Sulla Rifeudalizzazione Del Regno Di Napoli Alla Vigilia Della Rivoluzione Di Masaniello. II. Congiura Aristocratica e Rivoluzione Popolare, Studi Storici, vol. 6, n. 2, 1965, pp. 295–328.
  6. ^ Juan Miguel Soler Salcedo, p. 448.
  7. ^ (ES) Alfonso de Ceballos-Escalera y Gila, Sebastián Antonio de Guzmán y Spínola, in Dizionario biografico spagnolo.
  8. ^ (ES) Revista Hidalguía, n. 7, 1954, p. 641 e segg.

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