Guido Davide Neri

Guido Davide Neri (Milano, 26 novembre 193529 marzo 2001) è stato un filosofo italiano, docente di filosofia teoretica presso l'Università degli Studi di Verona dal 1968 fino alla sua scomparsa. Allievo di Antonio Banfi e di Enzo Paci, Neri rappresenta una delle ultime sintesi della Scuola di Milano, di cui riprende alcuni dei temi portanti: ricerca fenomenologica, analisi storico-politica, studi estetici.[1][2]

Rispetto ai suoi maestri, del cui pensiero è stato uno dei maggiori interpreti, Neri sviluppa un percorso di ricerca originale, caratterizzato da una critica delle ideologie del Novecento e dei loro fallimenti, e da una lettura non dogmatica della storia contemporanea, volta a metterne in luce discontinuità e aporie. Forte di un'indole scettica e fedele al principio dell'epoché fenomenologica, Neri ha ripercorso le vicende della dialettica marxista, focalizzando in particolare la sua attenzione sull'Europa centro-orientale, e sulle varie forme di controcondotta e dissenso che, a partire dagli anni sessanta, sono andati germinando in quel contesto storico. I suoi autori di riferimento – Husserl e Merleau-Ponty, Bloch e Lukács, Kosík e Kołakowski – rivelano la tensione intellettuale tra ricerca teoretica e storica che ha caratterizzato il lavoro di Neri, dalle principali monografie, ai saggi su aut aut e Il filo rosso, fino al materiale inedito conservato presso l'Archivio Neri, da pochi anni istituito presso l'Università degli Studi di Milano.[1]

  1. ^ a b Francesco Tava, Guido Davide Neri (1935-2001), su Open Commons of Phenomenology. URL consultato il 15 settembre 2016.
  2. ^ Gabriele Scaramuzza, Presentazione, in Per Guido Davide Neri. Atti della Giornata di Studio e di Testimonianze svoltasi presso la Fondazione Corrente, Milano, l’11 ottobre 2011, Materiali di Estetica, n. 3.1, 2016, pp. 1-2.

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