Guillem de Cabestany

Miniatura che raffigura Guillem de Cabestany

Guillem[1] de Cabestany, in occitano Guilhem de Cabestaing, Cabestang, Cabestan, o Cabestanh (1162/11751212), è stato un trovatore e cavaliere spagnolo. Originario della contea catalana del Rossiglione, morì probabilmente nella battaglia di Las Navas de Tolosa, ma le leggende dei trovatori sulla sua vita narrano una versione più cruda e romanzata della sua fine.

Secondo una leggenda contenuta nella sua vida, Guillem era amante di Seremonda, moglie di Raimondo di Rossiglione, e quando quest'ultimo venne a sapere della loro relazione adultera, uccise Guillem durante una battuta di caccia, ne estirpò il cuore e lo fece cucinare per essere servito a tavola alla sua ignara consorte. Dopo aver divorato l'insano pasto, la donna, venuta a conoscenza della verità, colta dal dolore e dallo sgomento, si suicidò gettandosi da una finestra del palazzo.

Ovviamente la storia è una finzione narrativa creata dalla letteratura trobadorica per creare un personaggio che incarnasse la vittima d'amore, ma contribuì enormemente alla celebrazione di questo trovatore, la cui memoria si è conservata e diffusa nel corso dei secoli. Tracce di questa leggenda sono conservate nella Vita Nuova di Dante[2], nel Decameron[3] di Boccaccio, così come ne I Trionfi di Francesco Petrarca e in altre celebri opere del periodo medioevale come nel poema in lingua catalana La glòria d'amor di Bernat Hug de Rocabertí.

  1. ^ In occitano moderno il suo nome è scritto Guilhèm.
  2. ^ Dante Alighieri, Vita Nova, 2000, III, 6.
  3. ^ Giovanni Boccaccio, Decameron, 2003, 4, 9.

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