Gustav Mahler (pron. [ˈmaːlɐ]; Kaliště, 7 luglio 1860 – Vienna, 18 maggio 1911) è stato un compositore e direttore d'orchestra austriaco del periodo tardo-romantico.
Iniziò giovanissimo a studiare musica e riuscì, per le sue innate, grandi predisposizioni, a entrare nel prestigioso conservatorio di Vienna dove si diplomò in soli tre anni nel 1878. Nel 1880 iniziò la carriera di direttore d'orchestra che lo condusse alla direzione dell'Opera di Vienna. Egli portò ben presto l'istituzione a livelli eccelsi; i dieci anni della sua conduzione divennero mitici nella storia del teatro.[1]
Come direttore d'orchestra ebbe una grandissima fama, ma in vita venne sottovalutato come compositore.[2][3] In effetti, la composizione fu per Mahler un'attività necessariamente part-time, dati gli impegni da direttore d'orchestra che occupavano gran parte della sua vita. La sua grande capacità creativa lo portò comunque a comporre una quantità di opere, pur relativamente limitata dal punto di vista meramente numerico, comunque non indifferente sotto quello dell'intensità: nove sinfonie, una decima rimasta incompleta, e diversi cicli di lieder per voce e orchestra.
Predilesse, come Bruckner, le costruzioni orchestrali colossali, a volte ipertrofiche. Rivoluzionò la forma della sinfonia, intrecciando il lied alla partitura orchestrale e introducendo, accanto a momenti estremamente raffinati, anche elementi legati alla vita quotidiana, come canzoni, marce, valzer, il tutto legato in costruzioni di grande sapienza che riflettono la complessità e il caos del mondo moderno.[2]
Tra i cicli di lieder composti due sono divenuti famosi: i Kindertotenlieder, intensi e dalla grande poesia, e quello che da molti è considerato il suo capolavoro, Das Lied von der Erde, su testi di poeti cinesi.[2]
Dmitri Shostakovich e Benjamin Britten ammirarono molto la musica di Mahler, così come Leonard Bernstein, il quale contribuì decisamente alla riscoperta della sua musica incidendone, tra le altre cose, l'integrale sinfonica.[4]