Halton Arp

Halton Arp nel 2008

Halton Christian Arp, detto Chip (New York, 21 marzo 1927Monaco di Baviera, 28 dicembre 2013[1]), è stato un astronomo statunitense, dal 1983 al Max-Planck-Institute di Monaco.

È noto per il suo Atlas of Peculiar Galaxies pubblicato nel 1966 che (ma questo sarebbe apparso evidente solo in seguito) cataloga molti esempi di galassie in interazione.

Arp è anche noto per essere stato un critico della teoria del Big Bang, sostenendo invece una cosmologia non in linea con il modello accettato dalla maggioranza dei suoi colleghi (una cosmologia non standard), per cui dovette trasferirsi in Germania e lavorare lontano dall'ambiente scientifico; il disaccordo era in particolare per quanto riguarda il redshift, lo spostamento verso il rosso cosmologico, secondo Halton Arp dovuto all'età degli oggetti e non alla distanza. Era difatti uno dei sostenitori della teoria dell'universo statico (basata sulla prima visione della relatività generale di Einstein), con un suo modello integrato con la teoria dello stato stazionario e una sua spiegazione cosmologica (redshift periodico intrinseco), che negava l'espansione metrica dello spazio e la legge di Hubble, e tutte le sue conseguenze nel modello standard della cosmologia (inflazione, energia oscura, materia oscura, radiazione cosmica di fondo, ecc.); aderì solo parzialmente anche alla teoria dello stato stazionario, dove eventuali espansioni hanno carattere solo locale.[2] Arp raccolse le sue analisi e scoperte in diversi volumi, tra cui quello che è ritenuto la summa del suo lavoro contro la teoria del Big Bang, Seeing Red. L'universo non si espande, pubblicato nel 1998.

  1. ^ Big-bang-defying giant of astronomy passes away
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Overbye2014

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