Hip hop

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La cultura hip hop (scritto anche hip-hop o Hip Hop) è un fenomeno culturale sviluppato dalle comunità giovanili afro- e latinoamericane del Bronx a partire dai primi anni anni settanta. Sebbene venga spesso identificato con l'omonimo genere musicale, il termine hip hop è tradizionalmente usato per includere quattro ambiti espressivi: il DJing o turntablism, ovvero l'arte di mixare e creare musica tramite la manipolazione dei dischi; il rap o MCing (da Master of Cerimonies), l'arte di parlare in rima sulla traccia percussiva creata dal DJ; il breaking (noto anche come "break dance"), la danza di strada sviluppata sulle medesime basi o Breakbeat; e il graffiti writing (anche noto come Graffitismo), ovvero la pratica di intervenire con scritte e disegni formanti murales sulle superfici urbane. Alle tradizionali "quattro discipline", si annoverano all'interno della cultura hip hop altre pratiche come la ricerca della conoscenza (knowledge), la Street fashion e il Beatboxing.

Il cuore del movimento è stato il fenomeno dei block party: feste di quartiere che si svolgevano in spazi comunitari indoor o in strada, in cui adolescenti afroamericani e latinoamericani interagivano suonando, ballando e cantando a ritmo delle tracce mixate e loopate dal DJ. Parallelamente il fenomeno del writing contribuì a creare un'identità comune in questi giovani, che vedevano la città sia come spazio di vita sia come spazio di espressione: ogni persona era libera di esprimere la propria identità con questo nuovo stile culturale.[1]

Tuttavia il termine hip hop , nella sua accezione culturale, si afferma solo nel 1982 grazie ai primi articoli apparsi sulla stampa newyorkese fra cui Afrika Bambaataa's Hip-hop, dove uno dei DJ pionieri del movimento, Afrika Bambaataa illustra i diversi elementi e valori della cultura sotto il termine ombrello di "hip-hop"[2]. Nei mesi successivi e per tutti gli anni Novanta, gli aspetti di questa cultura hanno subito una forte esposizione mediatica varcando i confini americani ed espandendosi in tutto il mondo. La vocazione eminentemente glocal di questa cultura o subcultura ha generato un profondo rivoluzionamento sociale, culturale, artistico, economico e politico ancora in atto.

  1. ^ (EN) Lauren Brown, Hip to the Game – Dance World vs. Music Industry, The Battle for Hip Hop's Legacy, Movmnt Magazine, 18 febbraio 2009. URL consultato il 30 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2010).
  2. ^ Steven Hager, Afrika Bambaataa's Hip-hop, in The Village Voice, 21 settembre 1982.

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