Horemheb

Horemheb
Dettaglio del viso di Horemheb, recante la barba posticcia e il copricapo nemes con l'ureo, da una scultura in pietra calcarea che lo raffigura assiso accanto al dio Horus che lo abbraccia. Vienna, Kunsthistorisches Museum[1]
Signore dell'Alto e del Basso Egitto
In caricadibattuto; 1319 a.C. –
1292 a.C.[2][3]
PredecessoreAy
SuccessoreRamesse I
Nome completoDjeserkheperura-Setepenra Horemheb-Meriamon
NascitaEracleopoli
Luogo di sepolturatomba KV57 nella Valle dei Re
DinastiaXVIII dinastia egizia
Padresconosciuto
Madresconosciuta
ConiugiAmenia[4]
Mutnodjemet[5]
Figliun feto nato morto[5]

Horemheb (Eracleopoli, ... – 1292 a.C.[2][3]) è stato un faraone egizio della XVIII dinastia egizia.

Prima di divenire faraone, Horemheb fu comandante in capo dell'esercito[6] durante i regni di Tutankhamon (1333 a.C. - 1323 a.C.) e Ay (1323 a.C. - 1319 a.C.[7]). Dopo la sua ascesa al trono attuò una profonda riforma dell'Egitto: fu durante il suo regno che si procedette con la damnatio memoriae di Akhenaton (1351 a.C. - 1334 a.C.[8]) e dei suoi immediati successori[9]. Grazie a queste misure, Horemheb fu considerato come colui che riportò la stabilità nel Paese dopo il caotico e controverso "periodo amarniano". Demolì i monumenti di Akhenaton e Nefertiti[10], riciclandone i resti nei propri progetti edilizi, inoltre usurpò varie opere commissionate da Tutankhamon e Ay, sostituendo il loro nome con il proprio[11]. Probabilmente morì senza figli[5], motivo per cui designò il vecchio generale Paramesse, futuro Ramesse I (1292 a.C. - 1290 a.C.) quale suo successore[12].

  1. ^ Jaros-Deckert, B., Statuen des Mittleren Reichs und der 18. Dynastie. Corpus Antiquitatum Aegyptiacarum (CAA) 1 (1987) 154-159.
  2. ^ a b Jacobus Van Dijk, New Evidence on the Length of the Reign of Horemheb, Journal of the American Research Centre in Egypt (JARCE) 44, 2008, p.195
  3. ^ a b Rolf Krauss, "Nur ein kurioser Irrtum oder ein Beleg für die Jahr 26 und 27 von Haremhab?" in Egyptology 30, 1994, pp.73-85
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Dodson & Hilton, p.154
  5. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :5
  6. ^ Toby Wilkinson, The Rise and Fall of Ancient Egypt, Bloomsbury, 2011. ISBN 978-1-4088-1002-6. pp.308-10, 312.
  7. ^ Erik Hornung, Rolf Krauss & David Warburton (editors), Ancient Egyptian Chronology (Handbook of Oriental Studies), Brill: 2006, p. 493.
  8. ^ Jürgen von Beckerath, Chronologie des Pharaonischen Ägypten, Mainz, 1997, p. 190.
  9. ^ Porter & Moss, Topographical Bibliography of Ancient Egyptian Hieroglyph Texts, Reliefs and Parts, vol. 1, part 2, (Oxford Clarendon Press:1960), pp. 550-551.
  10. ^ Wilkinson T. (2011), p.312.
  11. ^ Aidan Dodson & Dyan Hilton, The Complete Royal Families of Ancient Egypt, Thames & Hudson, (2004), p.151.
  12. ^ Ramesses I, su carlos.emory.edu. URL consultato il 10 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2017).

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