Ierogamia

Hieros gamos di Hera (indicata con Iris (mitologia)) e Zeus; 1900, dal disegno di un affresco rinvenuto a Pompei.

La ierogamia o hieròs gámos (dal greco ιερογαμία, ἱερὸς γάμος, «matrimonio sacro») di cui è sinonimo teogamia (dal greco θεογαμία, composto da θεο-, theo-, e -γαμία, -gamía, cioè «matrimonio divino») indica il matrimonio tra due dei o tra un dio e un mortale. In un'altra accezione del termine, indica un rito sessuale in cui due o più partecipanti umani rappresentano la sacra unione o sizigia (congiunzione) tra un dio e una dea.[1][2][3]

«In generale l'orgia corrisponde alla ierogamia. All'unione della coppia divina deve corrispondere, sulla terra, la frenesia generativa illimitata. [...] Gli eccessi rappresentano una parte precisa e salutare nell'economia del sacro. Spezzano le barriere fra uomo, società, natura e dèi; aiutano la circolazione della forza, della vita, dei germi, da un livello all'altro, da una zona della realtà a tutte le altre. Quel che era vuoto di sostanza si sazia; il frammentario si reintegra nell'unità; le cose isolate si fondono nella grande matrice universale. L’orgia fa circolare l'energia vitale e sacra.»

La nozione di hieros gamos non presuppone necessariamente una prestazione effettiva nei rituali, ma è utilizzato anche in un contesto puramente simbolico o mitologico, in particolare in alchimia e quindi nella psicologia analitica junghiana.

  1. ^ Julius Evola, Metafisica del sesso (1958), Roma, Mediterranee, 2013, pag. 215.
  2. ^ Luigi Russo, Belfagor, vol. 43, pp. 708-709, Leo. S. Olschki, 1988.
  3. ^ Cristiano Panzetti, La prostituzione sacra nell'Italia antica, pp. 15-16, A&G, 2006.

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