Imperativo

Manifesti affissi nel Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale recitavano gli imperativi (in corsivo) "Restate calmi e andate avanti" come esortazione alla popolazione.

L'imperativo è un modo verbale. È usato per esprimere esortazioni e si distingue in questo dagli altri modi: se infatti l'indicativo o il condizionale (e normalmente il congiuntivo) vengono generalmente usati per le asserzioni, con l'imperativo si possono formulare divieti, preghiere o consigli in maniera più o meno perentoria:

  • Vieni qui!
  • Cammina più piano.
  • Dimmi tutto.

A livello di uso, sono peraltro assai frequenti i casi in cui le esortazioni vengono formulate usando altri modi verbali, oppure in cui la funzione dell'imperativo di esprimere un'esortazione è a malapena riconoscibile.

Si tratta di un modo fondamentalmente difettivo: nelle varie lingue mancano infatti le forme coniugate di una o più persone. In italiano, l'imperativo ha un unico tempo, il presente.[1] In altre lingue, come in latino può avere il tempo futuro, usato in particolar modo per esprimere obblighi, leggi o massime di perpetua validità.[2]

  1. ^ Serianni, vedi bibliografia.
  2. ^ Appunti - L'imperativo futuro (PDF), su repetita.treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 29 gennaio 2017.

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