La locuzione latina Imprimatur ("Si stampi") è stata e talvolta è ancora utilizzata dalla competente autorità ecclesiastica nel concedere l'autorizzazione preventiva alla stampa e alla pubblicazione di un libro. La menzione dell'imprimatur era solitamente riportata all'inizio del libro, generalmente subito dopo il frontespizio.[1][2]
La locuzione Nihil obstat quominus imprimatur ("Nulla osta a che si stampi") indica invece il previo giudizio favorevole della persona incaricata di esaminare il testo ma che non possiede la facoltà di accordare l'autorizzazione di stampare.