Inari (mitologia)

Inari e i suoi spiriti volpe aiutano il fabbro spadaio Munechika a forgiare la lama che sarà chiamata ko-kitsune-maru (Piccola Volpe) alla fine del X secolo. Questa leggenda è il soggetto del dramma del teatro Sanjo Kokaji.

Inari (稲荷?), o anche Oinari, è la kami (divinità giapponese) della fertilità, del riso, dell'agricoltura, delle volpi, dell'industria e del successo terreno. Inari è rappresentato come maschio, femmina o androgino e alle volte considerato come costituito da un collettivo di tre o cinque kami individuali, ed è una figura popolare sia nelle credenze shintoiste, che in quelle buddiste giapponesi. Le volpi di Inari o kitsune sono di un bianco candido e agiscono come sue messaggere.

Nato dal Raijin shinkō, il culto si trasformò a favore del kami del grano, quindi in aihō e altre forme di credenze. Tra i vari culti, in particolare lo yashikigami si diffuse nella zona orientale del Giappone. Nel primo periodo Edo, inoltre, il culto di Kumano si fonderà con quello di Inari che continuerà a diffondersi in nuove regioni, diventando il kami della prosperità nelle regioni commerciali e quello della pesca nei villaggi marittimi.[1]

  1. ^ Marco Milone, Lo scintoismo, Guida editori, 2021, p.617, ISBN 9788868667603.

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