Inchiostro

Flaconi di inchiostro

L'inchiostro è un preparato di consistenza variabile, da liquida a pastosa, costituito da soluzioni di coloranti o sospensioni di pigmenti in un fluido disperdente a base acquosa o a base oleosa, con la caratteristica di fissarsi su determinati materiali, come la carta o ad altri supporti adatti per mezzo della scrittura, della stampa o mediante l'uso di un timbro[1][2].

Le differenze di impiego e di struttura li fanno dividere in due categorie: inchiostri per scrivere e inchiostri per la stampa.

Gli inchiostri per scrivere sono essenzialmente soluzioni acquose di prodotti coloranti, a cui vengono aggiunti altri prodotti atti a conferire loro le caratteristiche più idonee per l'impiego, quale l'inalterabilità del colore. Questo tipo di inchiostro deve dare una traccia nitida senza sbavature, sufficientemente intensa, deve essiccare rapidamente senza attraversare la carta, deve scorrere facilmente sulla penna (normale o stilografica), non deve formare grumi o depositi nei calamai o nei serbatoi delle penne e non deve corrodere i materiali con cui viene a contatto.

Gli inchiostri generalmente si dividono in quattro classi: acquoso, liquido, impasto e polvere.[3]

  1. ^ Market Report Printing Inks: Global Industry Analysis, Trend, su ceresana.com. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  2. ^ INCHIOSTRO in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  3. ^ (EN) Helmut Kipphan, Handbook of Print Media: Technologies and Production Methods, Springer Science & Business Media, 31 luglio 2001, ISBN 978-3-540-67326-2. URL consultato il 22 gennaio 2022.

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