Indira Gandhi

Indira Gandhi
इन्दिरा प्रियदर्शिनी गान्धी

Prima ministra dell'India
Durata mandato14 gennaio 1980 –
31 ottobre 1984
PresidenteNeelam Sanjiva Reddy
Giani Zail Singh
PredecessoreCharan Singh
SuccessoreRajiv Gandhi

Durata mandato24 gennaio 1966 –
31 ottobre 1977
PresidenteSarvepalli Radhakrishnan
Zakir Hussain
Varahagiri Venkata Giri
Fakhruddin Ali Ahmed
PredecessoreGulzarilal Nanda
SuccessoreMorarji Desai

Ministro degli Esteri
Durata mandato9 marzo 1984 –
31 ottobre 1984
PredecessorePamulaparthi Venkata Narasimha Rao
SuccessoreRajiv Gandhi

Durata mandato22 agosto 1967 –
14 marzo 1969
PredecessoreMahommedali Currim Chagla
SuccessoreDinesh Singh

Ministro della Difesa
Durata mandato14 gennaio 1980 –
15 gennaio 1982
PredecessoreChidambaram Subramaniam
SuccessoreRamaswamy Venkataraman

Durata mandato30 novembre 1975 –
20 dicembre 1975
PredecessoreSwaran Singh
SuccessoreBansi Lal

Ministro degli Interni
Durata mandato27 giugno 1970 –
4 febbraio 1973
PredecessoreYashwantrao Chavan
SuccessoreUma Shankar Dikshit

Ministro della Finanza
Durata mandato16 luglio 1969 –
27 giugno 1970
PredecessoreMorarji Desai
SuccessoreYashwantrao Chavan

Ministro dell'Informazione e della Radiodiffusione
Durata mandato9 giugno 1964 –
24 gennaio 1966
PredecessoreSatya Narayan Sinha
SuccessoreKodardas Kalidas Shah

Dati generali
Partito politicoCongresso Nazionale Indiano
UniversitàVisva-Bharati University (espulsa)
Somerville College (espulsa)
FirmaFirma di Indira Gandhi इन्दिरा प्रियदर्शिनी गान्धी

Indira Priyadarshini Nehru, coniugata Gandhi (in hindī इन्दिरा प्रियदर्शिनी गान्धी; Allahabad, 19 novembre 1917Nuova Delhi, 31 ottobre 1984), è stata una politica indiana.

Fu la prima donna (e l'unica, ad oggi) a ricoprire la carica di Primo ministro dell'India. Fu figura centrale nel Congresso Nazionale Indiano. Lavorò in politica dal 1966 al 1977 e poi di nuovo dal 1980 fino al suo assassinio nel 1984; fu il secondo ministro per anzianità di servizio.

Indira Gandhi fu l'unica figlia del Primo ministro indiano Jawaharlal Nehru. Fu designata Capo di stato maggiore dell'amministrazione capeggiata da suo padre tra il 1947 e il 1964 e arrivò a esercitare una notevole influenza, seppur non ufficiale, al governo. Fu eletta presidente del Congresso nazionale indiano nel 1959. Fino alla morte di suo padre nel 1964, la Gandhi rifiutò di gareggiare per la presidenza del partito e al contrario decise di diventare capo di gabinetto nel governo capeggiato da Lal Bahadur Shastri. Nelle elezioni di partito tenutesi all'inizio del 1966 (dopo la morte di Shastri), sconfisse il suo rivale Morarji Desai per diventare leader del partito e quindi succedette a Shastri come Prima ministra indiana.

A seguito dell'annullamento della sua elezione nel giugno 1975 da parte di una Corte locale, impose lo Stato d'emergenza per due anni, governando di fatto con poteri quasi dittatoriali fino all'inizio del 1977 per implementare un programma di stampo socialista. Tale periodo è ancora uno dei più controversi della storia dell'India moderna.[1][2] È stata assassinata da due sue guardie del corpo sikh.

  1. ^ (EN) Recalling the Emergency years, su The Indian Express, 29 giugno 2015. URL consultato il 30 novembre 2022.
  2. ^ (EN) S. Narayan, Why Did Indira Gandhi Impose Emergency In 1975?, su www.thehansindia.com, 25 giugno 2020. URL consultato il 30 novembre 2022.

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