In ottica, l'ingrandimento è la proprietà di un sistema ottico di formare una immagine più grande (o più piccola) di quella che si vede ad occhio nudo (ad esempio, tramite una lente di ingrandimento o un binocolo, ecc.).[1]
In questo modo, l'occhio è il riferimento dell'ottica, e siccome l’ingrandimento può essere indicato come valore numerico corrispondente ad un moltiplicatore con varie notazioni (se è 20, si scrive più comunemente 20× [dove x è il simbolo matem.] o 20 ingrandimenti, 20 volte più grande, ecc.), la vista assume un valore di ingrandimento relativo pari a 1×, e che nel caso, è anche il valore di riferimento (valore convenzionale) per la misurazione degli ingrandimenti visuali.[1]
Valori di ingrandimento maggiori di 1×, servono per rendere maggiormente visibili i particolari e dettagli più fini di un oggetto, aumentando direttamente la risoluzione della sua immagine (quando è possibile). Così, per gli oggetti lontani, si usano strumenti ottici per l'osservazione da lontano, tipo binocoli, cannocchiali o mirini e telescopi, mentre per gli oggetti vicini si usano strumenti, quali lenti d'ingrandimento, microscopi, ecc.