Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina

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Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, noti anche con l'acronimo SSRI (dall'inglese selective serotonin reuptake inhibitor), sono una classe di psicofarmaci che rientrano nell'ambito degli antidepressivi. Si ritiene siano in grado di modificare la concentrazione nel cervello di alcuni neurotrasmettitori responsabili della regolazione del tono dell'umore e in particolare di aumentare la concentrazione della serotonina bloccando il principale processo biologico di eliminazione di questa dal vallo sinaptico (reuptake).[1]

Vengono perciò utilizzati per un'ampia varietà di disturbi psichiatrici[1] quali depressione maggiore, disturbi d'ansia (attacchi di panico, ansia generalizzata, disturbo ossessivo-compulsivo), disturbi dell'alimentazione (bulimia, binge-eating), disturbo post-traumatico da stress. Rappresentano attualmente il gold standard della medicina psichiatrica, grazie anche alla minore incidenza di effetti collaterali (transitori ed in caso di overdose) e interazioni farmacologiche rispetto a classi di farmaci più vecchi come i triciclici e gli IMAO.[2]

Il loro uso non si limita però all'ambito psicologico, sono infatti approvati o comunque comunemente utilizzati per un'ampia varietà di patologie come ad esempio fibromialgia, prevenzione dell'emicrania, neuropatia diabetica, disturbi del sonno, eiaculazione precoce solo per citarne alcuni.[3] Avendo un numero così elevato di indicazioni terapeutiche sono utilizzati da milioni di persone: secondo lo studio IPSAD del CNR (Italian popoulation Survey on Alcohol and other drugs) il 5,5% della popolazione italiana (cioè quasi 2,5 milioni di persone) assume antidepressivi e il loro uso è in continua crescita.

  1. ^ a b Foglietto Illustrativo Prozac - USA (PDF), su pi.lilly.com.
  2. ^ I. M. Anderson, SSRIS versus tricyclic antidepressants in depressed inpatients: a meta-analysis of efficacy and tolerability, in Depression and Anxiety, 7 Suppl 1, 1º gennaio 1998, pp. 11-17. URL consultato il 13 dicembre 2016.
  3. ^ Stone KJ, Viera AJ e Parman CL, Off-label applications for SSRIs., in American family physician, vol. 68, n. 3, 1º agosto 2003. URL consultato il 13 dicembre 2016.

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