Ixnay on the Hombre è il quarto album in studio del gruppo musicale statunitense The Offspring, pubblicato il 4 febbraio 1997 dalla Columbia Records negli Stati Uniti e nel resto del mondo, e dalla Epitaph Records in Europa[1][2][6][16].
Ha raggiunto la posizione numero 9 nella Billboard 200[17].
La traccia Disclaimer è un discorso di Jello Biafra[6][18][19]. Nella tracce nascoste Cocktail e Kiss My Ass non vi è musica ma esclusivamente parole.
- ^ a b Offspring.com Archiviato il 5 novembre 2005 in Internet Archive.
- ^ a b c d e f Scheda sull'album da allmusic.com
- ^ Recensione su Sputnikmusic.com
- ^ Recensione su Rollingstone.com, su rollingstone.com. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2009).
- ^ a b Recensione su Punknews.org
- ^ a b c d e Barbara Volpi. Offspring. Storie punk da Orange County. Arcana, 1999. ISBN 978-88-7966-206-2
- ^ Allmusic.com
- ^ (FI) Kaikkien aikojen myydyimmät ulkomaiset albumit, su ifpi.fi, IFPI Finland. URL consultato il 14 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
- ^ (EN) NZ Top 40 Albums Chart - 09 February 1997, su nztop40.co.nz, The Official New Zealand Music Chart. URL consultato il 23 luglio 2019.
- ^ (EN) Offspring, Ixnay On The Hombre, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 23 luglio 2019.
- ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 1997 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 23 luglio 2019.
- ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 23 luglio 2019.
- ^ (JA) ゴールド等認定作品一覧, su riaj.or.jp, Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 23 luglio 2019.
- ^ (EN) Offspring - Ixnay on the Hombre – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 23 luglio 2019.
- ^ a b (EN) Pagina su Ixnay on the Hombre, su offspring-online.com. URL consultato il 6 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2009).
- ^ Discogs.com
- ^ Billboard.com
- ^ Intervista su Jam.canoe.ca Archiviato il 10 settembre 2014 in Internet Archive.
- ^ Rollingstone.com. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2009).