Jazz manouche

Jazz Manouche o Gypsy Jazz
Origini stilisticheJazz
Musica classica
Musica etnica
Swing
Origini culturaliNasce da musicisti Swing appartenenti alla popolazione nomade Sinti, chiamata anche Manouches in Francia. Il principale contribuente alla nascita di questo genere è Django Reinhardt.
Strumenti tipiciChitarra acustica
Archtop
Violino
Fisarmonica
Contrabbasso
Clarinetto
PopolaritàNasce alla fine degli anni '20, ma raggiunge il massimo della popolarità dalla fine degli anni '30 e '40 in Francia, fino allo scioglimento del Quintette du Hot Club de France.
Generi correlati
Swing
Jazz
Il trio Jon Delaney nel 2011. Consisteva di due chitarristi acustici e un contrabbassista.

Il jazz manouche[1] (anche noto come gypsy jazz, gypsy swing o hot club jazz) è uno degli stili del jazz sviluppato dal chitarrista Jean "Django" Reinhardt, del clan Sinti Manouche, a Parigi negli anni '30.[2]

Si definisce jazz manouche quello stile musicale melodico cadenzato in cui trovano la massima espressione gli strumenti a corda (chitarre, bassi, violini...), tipico delle band gitane. Questo genere musicale trae la sua origine dall'esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt, che ne è considerato l'ideatore e il massimo esponente: egli ha reso possibile l'unione tra l'antica tradizione musicale gitana del ceppo dei Manouches e il jazz americano.

Il frutto di questa unione è un genere che coniuga la sonorità e la creatività espressiva dello swing degli anni trenta con il filone musicale del valse musette francese ed il virtuosismo eclettico gitano.

Il Gypsy jazz o jazz manouche ha continuato per tutto il corso del secolo scorso ed ancora oggi. Tra i contemporanei della sfera tipicamente tzigana vi sono: Bireli Lagrene, Angelo Debarre, Stochelo Rosenberg, Jimmy Rosenberg, Joscho Stephan e Frank Vignola.

  1. ^ Some Background Information on Jazz Manouche, su jazzpartout.com. URL consultato il 19 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2015).
  2. ^ Michael Dregni, Gypsy Jazz: In Search of Django Reinhardt and the Soul of Gypsy Swing, Oxford University Press, 2008, pp.  10.–13, ISBN 978-0-19-531192-1.

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