Jean Samuel

«Prima di divenire Pikolo ero un Häftling, un detenuto fra altre decine di migliaia, niente più di un numero che dovevo ripetere velocemente durante l’appello»

Jean Samuel (Wasselonne, 18 luglio 1922[1]Strasburgo, 8 settembre 2010) è stato uno scrittore francese, superstite della Shoah.

Di origini ebraiche, fu deportato ad Auschwitz e quindi a Monowitz dove fece parte del kommando Chimico; qui conobbe Primo Levi di cui divenne amico. Con l’avvicinarsi dei sovietici il 18 gennaio 1945 dovette affrontare la “marcia della morte” che lo portò in differenti campi di sterminio, tra cui Buchenwald, dove fu liberato dagli americani l’11 aprile 1945. Tornato a Wasselonne svolse la professione di farmacista e cercò di riprendere i rapporti con i pochi sopravvissuti di Auschwitz. Mantenne un rapporto epistolare con Primo Levi che gli dedicò un capitolo di Se questo è un uomo. Con Levi periodicamente si incontrò e con lui svolse il ruolo di testimone. Ha lasciato il libro-intervista Il m’appelait Pikolo. Un compagnon de Primo Levi raconte.


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