Joseph de Maistre

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Vogel: Joseph de Maistre, ritratto con l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 1810

Il conte Joseph Marie de Maistre ([ʒoˈzɛf maˈʀi də mɛstʀ]; Chambéry, 1º aprile 1753Torino, 26 febbraio 1821) è stato un filosofo, politico, diplomatico, scrittore, magistrato e giurista sabaudo[1] di lingua francese, suddito del Regno di Sardegna, tra i più noti pensatori reazionari del periodo post-rivoluzionario.

Ambasciatore del re Vittorio Emanuele I di Savoia presso la corte dello zar Alessandro I in Russia dal 1803 al 1817, poi da tale data fino alla morte ministro reggente la Gran Cancelleria del Regno sardo-piemontese, de Maistre fu tra i portavoce più eminenti del movimento controrivoluzionario che fece seguito alla Rivoluzione francese e ai rivolgimenti politici in atto dopo il 1789; propugnatore dell'immediato ripristino della monarchia ereditaria in Francia, in quanto istituzione ispirata per via divina, e assertore della suprema autorità papale sia nelle questioni religiose che in quelle politiche, de Maistre fu anche tra i teorici più intransigenti della Restaurazione, sebbene non mancò di criticare il Congresso di Vienna presieduto dal Metternich e da Talleyrand, a suo dire autore da un lato di un impossibile tentativo di ripristino integrale dell'Ancien Régime (peraltro ritenuto di sola facciata) e dall'altro di compromessi politici con le forze rivoluzionarie.

Era il fratello maggiore dello scrittore e militare Xavier de Maistre.

  1. ^ Joseph de Maistre, Correspondance diplomatique, in Œuvres complètes, I, Paris, 1860, pp. III-IV.
    «Je ne suis pas français, je ne l'ai jamais été et je ne veux pas l'être»

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