Juta

Iuta
Sacchi di iuta
Immagine ravvicinata di un sacco di iuta
Abbreviazioni
JU
Nomi alternativi
juta, yuta, canapa di Calcutta
Codice di riciclaggio
#61 TEX
Filatura della iuta

La juta (scritto anche iuta,[1] yuta[2] o canapa di Calcutta[3] per via della somiglianza alla canapa pur non avendone lo stesso odore) è una fibra tessile naturale ricavata dalle piante del genere Corchorus, inserito nella famiglia delle Malvaceae.[4] Fra queste, le specie più utilizzate per la produzione di iuta sono Corchorus capsularis, che produce la iuta bianca, e Corchorus olitorius, che produce la iuta tossa.[4] Come per il lino e la canapa, la materia tessile per la produzione si ricava dal fusto della pianta che può raggiungere i 4 metri.

La iuta è altamente igroscopica, di colore bianco, giallognolo o bruno. Le fibre sono ruvide e tenaci e il filato risulta anch'esso ruvido, rigido e molto resistente. La iuta si può lavorare all'uncinetto da sola o mescolata con altri filati, per realizzare oggetti vari, come borse, cinture, cappelli o tappeti. La Juta Indian è la qualità più pregiata nel mondo tessile, la sua filaccia è composta da filamenti lunghi circa 2-3 metri con fibre di 2-5 mm. Più il colore è chiaro maggiore sarà la qualità, viceversa più il colore è bruno peggiore sarà la qualità.

La quasi totalità della produzione mondiale di iuta è concentrata in Bangladesh e India, e in misura minore in Myanmar e Nepal.[5]

  1. ^ Iuta, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Rivista marittima, gennaio 1901, p. 334.
  3. ^ Rassegna mensile, in Bullettino della R. Società Toscana di Orticultura, III, n. 9, settembre 1888, p. 283.
  4. ^ a b Banerjee 2020.
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore FAOp6

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