Katsushika Hokusai

Disambiguazione – "Hokusai" rimanda qui. Se stai cercando il cortometraggio basato sulla vita dell'artista, vedi Hokusai (film).
Autoritratto di Hokusai, 1830 circa

Katsushika Hokusai[1] (葛飾 北斎?; Edo, ottobre o novembre 1760Edo, 10 maggio 1849) è stato un pittore e incisore giapponese, conosciuto principalmente per le sue opere in stile ukiyo-e.

Artista eccentrico e meticoloso, deve la sua fama principalmente alle stampe, nonostante fosse anche attivo nel campo della pittura come in quello della grafica. In una carriera lunga più di sessant'anni esplorò varie forme d'arte cimentandosi nella produzione di xilografie a soggetto teatrale, di stampe augurali a circolazione privata (surimono) e, negli anni trenta dell'Ottocento, di serie paesaggistiche, come dimostrano le opere Vedute di ponti famosi, Cascate famose in varie province, Trentasei vedute del Monte Fuji, che riflette in parte un attaccamento personale al celebre vulcano. Un'opera collegata a questa serie è la celebre Grande onda di Kanagawa.

A causa di una serie di problemi familiari[2] non ultimo la propensione al gioco d'azzardo del nipote[3], visse per un certo periodo nella povertà estrema, situazione che lo portò a pubblicare una serie di manuali didattici per principianti e professionisti, quali Brevi lezioni di disegno semplificato e i Manga. La sua passione per il genere letterario, nata probabilmente durante l'adolescenza quando faceva il fattorino per una biblioteca ambulante[4], lo spinse a scrivere e illustrare uno svariato numero di libri gialli e di racconti per donne e bambini, oltre ad occuparsi dell'illustrazione di grandi classici della letteratura. Fu inoltre un eccellente poeta di haiku[5].

I suoi lavori furono un'importante fonte di ispirazione per molti impressionisti europei come Claude Monet e post-impressionisti come Vincent van Gogh e il pittore francese Paul Gauguin tant'è che tra il 1896 e il 1914 furono pubblicate in francese tre biografie su Hokusai, scritte dai massimi critici del tempo, tra cui Edmond de Goncourt.[6] Nei diversi aneddoti relativi alla sua vita si racconta che abbia cambiato residenza più di novanta volte e che avesse l'abitudine di modificare continuamente il nome d'arte[7].

  1. ^ Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Katsushika" è il cognome.
  2. ^ Bianca Maria Rizzoli, Il mondo fluttuante di Hokusai, il vecchio pazzo per la pittura, su lundici.it, L'undici, settembre 2015.
  3. ^ Hokusai dal British Museum…, su cinefarm.it, CineFarm, 21 settembre 2017. URL consultato il 22 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2021).
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore calza127
  5. ^ de Goncourt, 2014, p. 19.
  6. ^ Marco Milone, Ukiyo-e, L'erudita, 2022, p. 197.
  7. ^ Alessandra Diani, Hokusai - L'arte giapponese a Roma, su Policlic, 22 ottobre 2017. URL consultato il 9 giugno 2020.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy