Kumano (incrociatore)

Kumano
Il Kumano nei tardi anni trenta, ancora con i cannoni da 155 mm
Descrizione generale
TipoIncrociatore pesante
ClasseMogami
ProprietàMarina imperiale giapponese
Ordine1931
CantiereKōbe (Kawasaki)
Impostazione5 aprile 1934
Varo15 ottobre 1936
Completamento31 ottobre 1937
Radiazione20 gennaio 1945
Destino finaleAffondato il 25 novembre 1944 nel porto di Santa Cruz
Caratteristiche generali
Dislocamento9 650 t
A pieno carico: ~ 11 200 t
Lunghezza197 m
Larghezza18 m
Pescaggio5,5 m
Propulsione8 caldaie Kampon e 4 turbine a ingranaggi a vapore; 4 alberi motore con elica (152 000 shp)
Velocità37 nodi (70,3 km/h)
Autonomia7 500 miglia a 14 nodi (13 800 chilometri a 26,6 km/h)
Equipaggio860
Armamento
Armamento
  • 15 cannoni Type 3 da 155 mm
  • 8 cannoni Type 89 da 127 mm
  • 8 cannoni Type 96 da 25 mm
  • 4 mitragliatrici pesanti Type 93 da 13,2 mm
  • 12 tubi lanciasiluri da 610 mm
Corazzatura
  • Cintura: 100-140 mm
  • Paratie: 105 mm
  • Ponti: 40-60 mm
  • Torri e barbette: 25 mm
  • Torre di comando: 50-100 mm
Mezzi aerei3 idrovolanti
Note
Dati riferiti all'entrata in servizio
Fonti citate nel corpo del testo
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Il Kumano (熊野?) è stato un incrociatore pesante appartenente alla Marina imperiale giapponese, quarta e ultima unità della classe Mogami e così chiamato in onore del fiume omonimo che scorre nella porzione centrale di Honshū.[1] Fu varato dal cantiere di Kōbe nell'ottobre 1936 come incrociatore leggero e assunse il suo aspetto definitivo dopo che, nel 1939-1940, fu dotato di cinque torri binate con cannoni da 203 mm.

Appartenente alla 7ª Divisione incrociatori, nel corso degli anni trenta prestò servizio nel teatro di guerra cinese. Con l'inizio delle ostilità sul fronte del Pacifico fu assegnato con le navi sorelle alla 2ª Flotta e scortò diversi convogli militari. Dopo aver partecipato attivamente alla riuscita incursione giapponese nell'Oceano Indiano (prima decade di aprile), tornò in patria e, raddobbato, fece parte della grande armata navale riunita dall'ammiraglio Isoroku Yamamoto per occupare l'atollo di Midway, non avendo che una parte marginale nell'omonima battaglia. Da agosto a dicembre partecipò alla campagna di Guadalcanal, scortando le portaerei della 3ª Flotta nelle battaglie delle Salomone Orientali e delle isole Santa Cruz. All'inizio del 1943 lasciò il teatro del Pacifico sud-occidentale, tornò in patria e incrementò la dotazione contraerea, prima di riprendere servizio in compiti di trasporto truppe alle basi nipponiche d'oltreoceano; durante una di queste missioni fu mancato di striscio da una bomba, il che lo costrinse a rimanere in riparazione sino alla fine di ottobre.

Tornato in azione prima della fine dell'anno, nel febbraio 1944 abbandonò la base aeronavale di Truk e si trasferì alle isole Lingga (vicino a Singapore) dove attese a continue esercitazioni. A metà giugno salpò con il resto della 1ª Flotta mobile e fu presente alla battaglia del Mare delle Filippine, senza però incidere sugli eventi; rientrò in patria e aumentò ancora la contraerea di bordo prima di tornare a sud. Mobilitato con il resto della 2ª Flotta per la battaglia del Golfo di Leyte, combatté nello scontro al largo dell'Isola di Samar ed ebbe metà prua asportata da un siluro; dopo una sofferta ritirata, riuscì a raggiungere la rada di Coron e poi Manila, dove ricevette riparazioni provvisorie. All'inizio di novembre salpò inquadrato in un piccolo convoglio, che finì in mezzo a un grupo di sommergibili statunitensi: gravemente colpito, dovette essere trainato sino alla rada della cittadina di Santa Cruz, dove iniziarono frenetici lavori per rimettere a nuovo le macchine. Il 25 novembre 1944, tuttavia, si verificò un'incursione aerea e, raggiunto da numerosi ordigni, si capovolse e affondò nella baia.

  1. ^ (EN) Japanese Ships Name, su combinedfleet.com. URL consultato il 24 aprile 2016.

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