La Certosa di Parma

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi La Certosa di Parma (disambigua).
La Certosa di Parma
Titolo originaleLa Chartreuse de Parme
Edizione del 1846 in lingua originale
AutoreStendhal
1ª ed. originale1839
1ª ed. italiana1855
Genereromanzo
Sottogenereromanzo storico
Lingua originalefrancese
AmbientazioneMilano, Bologna e Parma, prima metà dell'Ottocento
ProtagonistiFabrizio del Dongo
Altri personaggiAngelina (Gina) Cornelia Isola Valserra del Dongo (poi contessa Pietranera, duchessa Sanseverina e contessa Mosca), Clelia Conti, il conte Mosca, il principe di Parma, il marchese e la marchesa del Dongo, Ascanio del Dongo, Fabio Conti, Robert

La Certosa di Parma (titolo in francese: La Chartreuse de Parme) è un romanzo scritto da Stendhal, pubblicato nel 1839. Racconta la storia di un nobile italiano durante l'Età napoleonica e il successivo periodo della Restaurazione.

L'ispirazione gli venne dal ritrovamento di un manoscritto inautentico - L'origine delle grandezze della famiglia Farnese, una "cronaca" rinascimentale e per molti aspetti fantasiosa - sulla dissoluta giovinezza di Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III, e alter ego del protagonista del romanzo, Fabrizio del Dongo. A tale manoscritto si deve oltre alla figura del giovane protagonista, della zia protettrice e del suo integerrimo amante, il patronimico Clelia, l'episodio della prigionia e dell'evasione di Fabrizio, nonché la trasposizione di Castel Sant'Angelo in quella del carcere parmense. Secondo Balzac - lettore entusiasta che parla, in un celebre saggio apparso nel terzo numero della « Revue Parisienne » il 25 settembre 1840, di capolavoro per la Chartreuse - i personaggi erano così veri da presupporre una diretta derivazione da persone reali: il Principe di Metternich è ritratto nel conte Mosca, la Principessa di Belgiojoso nella Sanseverina. Per primo, Balzac avanza l'ipotesi che lo stato di Parma e Ranuccio Ernesto IV possano essere Francesco IV d'Asburgo-Este e il suo Ducato di Modena.[1]

Il titolo dell'opera si riferisce al monastero dell'Ordine certosino, il quale, curiosamente, è menzionato solo nell'ultima pagina dell'opera e non figura come luogo significativo nel romanzo.

Fu composto di getto a Parigi, in un edificio al numero 8 di rue de Caumartin[2], fra il 4 novembre e il 26 dicembre 1838, durante una volontaria reclusione dell'autore durata 52 giorni. Lo scrittore, trincerato nel suo studio, diede ordine alla servitù di rispondere « il signore è a caccia » a qualsiasi importuno che fosse venuto a cercarlo, turbando così il suo produttivissimo auto-isolamento. Secondo la tradizione, tale romanzo non sarebbe stato scritto direttamente da Stendhal, bensì dettato, parola per parola, ad un abile copista, unico estraneo ammesso nel rifugio dell'artista[3].

Il romanzo è stato suddiviso dall'autore in due parti: Libro Primo e Libro Secondo.

  1. ^ Pasquale Di Palmo, « Stendhal. E Balzac rifece la Certosa », Alias Domenica, 31 marzo 2019, Il Manifesto, pag.5
  2. ^ IX arrondissement
  3. ^ Annamaria Laserra, Il Querciolo di Stendhal, introduzione al romanzo di Stendhal La Certosa di Parma, Roma, Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, 2004.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy