La famiglia dell'antiquario (o sia La suocera e la nuora) è una commediateatrale di Carlo Goldoni del 1750, la sesta delle sedici promesse al capocomico Girolamo Medebach per quell'anno. È ritenuta la prima commedia classica di Goldoni[1]. Per la prima volta i personaggi di Arlecchino e Brighella vengono sottratti all'improvvisazione degli attori e dotati di un testo scritto per intero[2].
Fondata sul contrasto tra nobiltà impoverita e borghesia danarosa, l'opera non ebbe una buona accoglienza, ma fu riscoperta con fortuna nel Novecento[3].
^G. Ortolani, Tutte le opere di C. Goldoni, Mondadori Editore, 1936
^Carlo Goldoni, prefazione a La famiglia dell'antiquario