La zattera della Medusa

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La zattera della Medusa
AutoreThéodore Géricault
Data1819
Tecnicaolio su tela
Dimensioni491×716 cm
UbicazioneMuseo del Louvre, Parigi

La zattera della Medusa (Le Radeau de la Méduse) è un dipinto a olio su tela (491x716 cm) di Théodore Géricault. Questo dipinto è stato realizzato nel 1818-19 (quando l'artista aveva soltanto 29 anni) ed è conservato nel Museo del Louvre di Parigi.

L'opera rappresenta un momento degli avvenimenti successivi al naufragio della fregata francese Méduse, avvenuto il 2 luglio 1816 davanti alle coste dell'attuale Mauritania, a causa di negligenze e decisioni affrettate da parte del comandante Hugues Duroy de Chaumareys che, oltre a non navigare da circa venticinque anni, non aveva una buona conoscenza di quelle acque, cosa che portò la fregata ad incagliarsi sul fondale sabbioso. Oltre 250 persone si salvarono grazie alle scialuppe; delle rimanenti 150, costrette ad imbarcarsi su una zattera di fortuna lunga 20 metri e larga 7,[1] solamente 15 fecero ritorno a casa.[2]

Géricault scelse accuratamente il soggetto del suo primo grande lavoro, una tragedia che stava avendo risonanza internazionale, per alimentare l'interesse di un pubblico quanto più vasto possibile e per lanciare la sua carriera.[3] Scrupoloso e attento ai dettagli, l'artista si sottopose ad un intenso periodo di studio sul corpo umano e sulla luce, producendo moltissimi disegni preparatori, intervistando due dei sopravvissuti e costruendo un modellino del naufragio.[4] Come aveva previsto, il dipinto una volta esposto al Salon di Parigi del 1819 generò diverse controversie, attirando in misura uguale commenti positivi e feroci condanne.[4] Solo in seguito venne rivalutato dalla critica, che lo riconobbe come uno dei lavori destinati ad incidere di più sulle tendenze romantiche all'interno della pittura francese.[4]

A proposito di questo capolavoro della pittura francese -è stato scritto- rimarrebbero incomprensibili le critiche che ne accompagnarono l'esordio al foyer del Teatro italiano, dove in quell'anno si teneva il Salon. "D'altra parte accade sovente che la posterità si renda appena conto di certe cecità contemporanee", ha commentato Théophile Gautier descrivendo il quadro citando Michelangelo.[5]

Acquistata dal Louvre subito dopo la prematura morte dell'autore a trentatré anni, La zattera della Medusa, nelle sue scelte formali (la teatralità e l'intensa emotività della scena) e di contenuto (l'episodio vicino ai contemporanei dell'autore) rappresenta allo stesso tempo uno spartiacque e un punto di rottura con l'allora preponderante scuola neoclassica, tesa al perseguimento dell'ideale di razionalità ed emotività contenuta e catalizzata dalla riscoperta dell'arte greca, e un'icona del Romanticismo,[6] arrivando a influenzare i lavori di artisti come Eugène Delacroix, William Turner, Gustave Courbet ed Édouard Manet.[3]

  1. ^ (FR) Le naufrage de la frégate La Méduse, in LeMachinedeMadMeg.com, 10 agosto 2008. URL consultato il 16 febbraio 2012.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Borias
  3. ^ a b (EN) The Raft of the Medusa, su louvre.fr. URL consultato il 6 marzo 2012.
  4. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Miles
  5. ^ (FR) M.Henry Roujon (direzione collana), Géricault, in Les peintres illustres, n. 53, Paris, Pierre Lafitte & C.ie Éditeurs, 1913, pp. 65-66.
  6. ^ Berger.

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