Ladislao IV d'Ungheria

Ladislao IV d'Ungheria
Ladislao IV d'Ungheria in una miniatura della Chronica Hungarorum
Re d'Ungheria e Croazia
Stemma
Stemma
In carica6 agosto 1272 –
10 luglio 1290
Incoronazione3 settembre 1272
PredecessoreStefano V
SuccessoreAndrea III (de facto)
Carlo Martello (de iure)
Nascita5 agosto 1262
MorteToboliu, 10 luglio 1290 (27 anni)
Luogo di sepolturaCattedrale di Csánad
DinastiaArpadi
PadreStefano V d'Ungheria
MadreElisabetta la Cumana
ConsorteElisabetta di Sicilia
ReligioneCattolicesimo

Ladislao IV detto il Cumano (in ungherese IV. (Kun) László, in croato Ladislav IV. Kumanac, in slovacco Ladislav IV. Kumánsky; 5 agosto 1262Toboliu, 10 luglio 1290) fu re d'Ungheria e di Croazia dal 1272 al 1290.

Sua madre Elisabetta era la figlia di uno dei capitribù cumani di fede pagana che si era stabilito in Ungheria con il consenso di Béla IV, all'epoca sovrano del territorio magiaro. All'età di sette anni fu concesso in sposa a Elisabetta di Sicilia, figlia del re Carlo I di Sicilia. Ladislao aveva solo dieci anni quando un aristocratico che insorse contro la corona, Gioacchino Gutkeled, lo rapì e lo portò via dalla corte.

Ladislao si trovava ancora imprigionato quando suo padre Stefano V morì il 6 agosto 1272. Poiché il trono era rimasto vacante, le nobili famiglie degli Aba, degli Csák, dei Kőszegi e dei Gutkeled combatterono l'una contro l'altra per il potere. Ladislao fu dichiarato maggiorenne nel corso di un'assemblea in cui parteciparono prelati, aristocratici e cumani nel 1277. Il giovane si alleò con Rodolfo I d'Asburgo contro Ottocaro II di Boemia. Le sue forze giocarono un ruolo cruciale nella vittoria di Rodolfo su Ottocaro nella battaglia di Marchfeld il 26 agosto 1278.

Il monarca non si dimostrò in grado di ripristinare l'autorità della corona in Ungheria, la quale era ormai minata da aristocratici e religiosi. Un legato pontificio, Filippo, vescovo di Fermo, giunse in terra magiara per aiutare Ladislao a consolidare la sua posizione, ma il prelato rimase sconvolto dalla presenza di migliaia di Cumani pagani in Ungheria. Il sovrano promise che li avrebbe costretti ad adottare uno stile di vita cristiano e ad abbandonare i loro costumi nomadi, ma essi si rifiutarono di obbedire alle richieste del legato. Ladislao decise di prendere le parti dei Cumani, ragion per cui Filippo di Fermo decise di scomunicarlo. I Cumani imprigionarono il legato, mentre i sostenitori del vescovo di Fermo catturarono Ladislao. All'inizio del 1280, quest'ultimo accettò di convincere i Cumani ad accettare le condizioni poste dal legato, ma molte tribù preferirono a quel punto lasciare l'Ungheria.

Ladislao sconfisse un esercito cumano che invase l'Ungheria nel 1282 nella battaglia del lago di Hód. Nel 1285 ebbe luogo una seconda invasione mongola dell'Ungheria, la quale terminò in maniera meno nefasta della prima perché i magiari si dimostrarono maggiormente capaci di scacciare gli aggressori. In quel contesto storico Ladislao era diventato così impopolare che molti dei suoi sudditi lo accusarono di aver incitato i guerrieri mongoli a invadere il regno da lui amministrato. Dopo che sua moglie venne fatta prigioniera nel 1286, egli preferì vivere con le sue amanti cumane. Negli ultimi anni della sua vita vagò per tutto il regno circondato dai suoi alleati cumani, ma non riuscì più a tenere sotto controllo i nobili e i vescovi più potenti dello Stato. Papa Nicola IV ipotizzò di dichiarare una crociata contro di lui, ma quest'ipotesi non si concretizzò mai poiché tre assassini cumani uccisero Ladislao nel 1290.


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