Ladislao I d'Ungheria

Ladislao I d'Ungheria
Ladislao I in una miniatura della Chronica Picta
Re d'Ungheria
In carica25 aprile 1077 - 29 luglio 1095
PredecessoreGéza I
SuccessoreColomanno
Re di Croazia
In carica1091 - 1093
PredecessoreStefano II
SuccessorePetar Svačić
Altri titoliDuca della Tercia pars regni
NascitaCracovia, 1040
MorteNitra, 29 luglio 1095
Luogo di sepolturaCattedrale di Oradea
DinastiaArpadi
PadreBéla I d'Ungheria
MadreRicheza di Polonia
ConsortiNN
Adelaide di Rheinfelden
FigliPiroska d'Ungheria
Una figlia dal nome sconosciuto, moglie di Iaroslav Sviatopolčič di Volinia
San Ladislao I d'Ungheria
Reliquiario medievale di San Ladislao I d'Ungheria
 

Sovrano e confessore

 
NascitaCracovia, 1040
MorteNitra, 29 luglio 1095
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione1192[1]
Santuario principaleAbbazia di Somogyvár, cattedrale di Oradea, cattedrale di Győr
Ricorrenza30 giugno[2]
AttributiCorona di Santo Stefano
Spada a due mani
Due angeli
Vessillo
Patrono diArchitettura, ungheresi, siculi, Szekszárd

Ladislao I, detto il Santo (in ungherese Szent László; in croato Ladislav I; in slovacco Svätý Ladislav; in polacco Władysław I Święty) (Cracovia, 1040Nitra, 29 luglio 1095), fu re d'Ungheria dal 1077 e fino alla morte, avvenuta a quasi vent'anni di distanza dalla sua salita al potere. Durante il suo dominio, egli espanse in maniera significativa i confini magiari e assicurò una stabilità interna tale per cui, stando a quanto raccontano le fonti coeve o di poco più tarde, riuscì a farsi apprezzare in patria «come nessun altro»[1][3][4][5].

Secondo figlio di Béla I d'Ungheria, dopo la morte del padre nel 1063, Ladislao e suo fratello maggiore, Géza, riconobbero il loro cugino Salomone quale legittimo re in cambio dell'assegnazione del ducato detenuto dal padre, che comprendeva un terzo del regno (Tercia pars regni).[6] I rapporti furono collaborativi per il decennio successivo e, in tale arco temporale, si colloca la leggenda più popolare legata a Ladislao, secondo cui lottò coraggiosamente con un «cumano» (un nomade di origini turche) che rapì una ragazza magiara. Le relazioni dei fratelli con Salomone si deteriorarono all'inizio degli anni 1070, tanto che questi insorsero contro di lui. Géza fu proclamato monarca nel 1074, ma Salomone mantenne il controllo delle regioni occidentali del suo regno. Durante il regno di Géza, Ladislao assunse il ruolo di principale consigliere di suo fratello.

Géza morì nel 1077 e i suoi sostenitori incoronarono Ladislao come successore. Salomone resistette a Ladislao con l'assistenza di Enrico IV di Franconia, innescando il sostegno da parte dei magiari agli oppositori del tedesco durante la lotta per le investiture. Nel 1081, Salomone abdicò e riconobbe il regno di Ladislao, ma cospirò per riconquistare il trono e il sovrano decise di imprigionarlo. Ladislao canonizzò i primi santi ungheresi (compresi i suoi vecchi antenati, Stefano I e il duca Emerico) nel 1085. Durante la cerimonia di canonizzazione, Salomone liberò dal giogo suo cugino prima tenuto prigioniero.

Dopo aver posto fine alla serie di guerre civili che aveva devastato l'Ungheria, l'obiettivo principale di Ladislao riguardò il ripristino della sicurezza interna. Per questo motivo, introdusse una legislazione severa, punendo coloro che violavano il diritto di proprietà con la morte o la mutilazione. In campo estero riuscì a occupare quasi tutta la Croazia nel 1091, inaugurando un periodo di espansione per il suo regno e, inoltre, le vittorie sui Peceneghi e sui Cumani assicurarono la sicurezza dei confini orientali della sua patria per circa 150 anni. Il rapporto con la Santa Sede si deteriorò durante le ultime fasi della sua vita, poiché i papi consideravano la Croazia quale loro feudo, mentre Ladislao rigettava le loro affermazioni.

Ladislao fu verosimilmente canonizzato il 27 giugno 1192 da papa Celestino III; le leggende lo descrivono come un pio re-cavaliere, «l'incarnazione dell'ideale cavalleresco ungherese del tardo medioevo».[7] Si tratta di un santo popolare in Ungheria e nelle nazioni vicine, essendo dedicate alla sua persona molteplici chiese.

  1. ^ a b Ladislao I il Santo, su treccani.it. URL consultato il 10 aprile 2021.
  2. ^ San Ladislao, su santiebeati.it. URL consultato il 10 aprile 2021.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore caprp
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore pp115116
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore kismed115
  6. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore kon60
  7. ^ Klaniczay (2002), p. 187.

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