Lakota | |
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Eddie Plenty Holes, un Sioux fotografato nel 1899 | |
Luogo d'origine | Stati Uniti ( Dakota del Nord e Dakota del Sud) |
Popolazione | 55.000 Lakota nelle riserve (metà anni '90)[1] 103.255 auto-riconosciuti come Sioux nel censimento del 1990[1] |
Lingua | Lakota, Inglese |
Religione | religione tribale tradizionale, Danza del Sole, Native American Church, Cristianesimo |
Gruppi correlati | Sioux Santee (Sisseton, Mdewkanton, Wahpekute, Wahpeton) Dakota[2] |
I Lakota (pronuncia laˈkˣota) sono una tribù di nativi americani. Conosciuti anche come Teton Sioux, sono uno dei tre gruppi dialettali in cui si articola tuttora la grande alleanza sioux, di cui costituivano uno dei sette originari "fuochi del consiglio". Gli altri due gruppi dialettali sono denominati dakota orientali (Santee e Sisseton, questi ultimi essendo - correttamente - una delle quattro divisioni storiche dei Santee, insieme ai Mdewkanton, agli Wahpekute e agli Wahpeton) e occidentali (Yankton e Yanktonay)[3].
I Lakota erano il più occidentale dei tre gruppi sioux; sotto la pressione di popolazioni native confinanti, spinte a loro volta verso occidente e armate dall'uomo bianco, arrivarono ad occupare quelli che attualmente sono il Dakota del Nord e il Dakota del Sud.
Dopo la loro migrazione verso le grandi praterie ed il conseguente distacco di fatto dal resto della confederazione sioux, essi ricostruirono idealmente i "sette fuochi del consiglio", articolandosi in altrettanti sottogruppi: Sichangu (Cosce Bruciate, Schiene Bruciate), Oglala (Gente Sparsa), Itazipcho (Senza Archi), Hunkpapa (Accampati al capo del Cerchio), Minneconjou (Seminatori vicino al Fiume), Sihasapa (Piedi Neri) e Oohenonpa (Due Marmitte).