Nella liturgia cristiana, la lectio Divina (lettura divina) è una pratica tradizionale mistica di preghiera sulla Bibbia, volta a promuovere l'Unione spirituale con Dio.
Durante la lectio divina, cioè "lettura della volontà di Dio", il credente legge le Scritture nella convinzione che Dio voglia istruirlo attraverso di esse. È un modo di pregare che il credente può attuare anche nel quotidiano, e si suddivide in lettura del passo (lectio), riflessione sul significato profondo (meditatio), preghiera (oratio), contemplazione estetica (contemplatio) e comprensione di ciò che "è bello" (consolatio), "bene" (discretio) e "giusto" (deliberatio). A ciò segue l'azione (actio), la messa in pratica di ciò che il credente ha "imparato".
La tradizione della Chiesa cattolica ritiene, in particolare, che l'ascolto con messa in pratica della Parola di Dio sia una sfida ardua. In sostanza, Essa ritiene che:
A sua volta, durante l'operazione dell'Ascolto, la Chiesa ritiene che l'intelligenza umana si scontri con due cose: 1) l'abisso che esiste tra ciò che noi sappiamo (la nostra intelligenza, i nostri pensieri) e ciò che noi facciamo (i nostri impulsi, i nostri atti), 2) la nostra volontà ammalata, che fa altro dal mettere in pratica la Parola ricevuta. Dunque, né la sola intelligenza né la sola volontà ci aiutano a cavarcela; il lato pratico dell'Ascolto ci sfugge. È proprio la pratica della lectio divina, a questo punto, che insegnerà praticamente come colmare questo abisso di intelletto e volontà.