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Motivo: una larga parte delle opere citate appartiene alla letteratura tout court: non si tratta cioè di testi "di genere", realizzati appositamente "da" o "per" la comunità gay.
Quello di letteraturagay o meglio omosessuale[2] è un termine collettivo utilizzato genericamente per indicare quel tipo di letteratura prodotta da o per la comunità gay e che viene a coinvolgere personaggi, trama, linee narrative o temi che ritraggono il comportamento omosessuale maschile[3][4]; mentre quella che si occupa delle relazioni sentimentali e amorose tra donne viene chiamata letteratura lesbica.
Ancora al giorno d'oggi la letteratura gay sembra esistere nello spazio intermedio posto tra due estremi:
da una parte il pregiudizio ancora assai diffuso che vorrebbe, in nome di una presunta universalità dell'arte in genere, negare la pertinenza di questioni private come la preferenze sessuali dell'autore o la rappresentazione della stessa sessualità all'interno delle sue opere;
dall'altra parte una "letteratura omosessuale" come immediata espressione di differenza essenziale, come se l'orientamento sessuale dell'autore fosse sempre e comunque la principale tra le sue "identità"[5].
La categoria "letteratura omosessuale" è stata d'altronde definita come "discussa" e "trasversale": essa non pretende di imporre letture in cui un testo, per la presenza di contenuti omosessuali, diventi automaticamente "gay", ma solo rilevare che l'omosessualità è stata una componente di determinate epoche e culture.[6]
«This anthology offers a chronological survey of writing that represents, interprets, and constructs the experience of love, friendship, intimacy, and desire between men over time--that is, what most readers would call gay male literature.»
^Paolo Zanotti (a cura di) Classici dell'omosessualità Milano 2006, pag. 30