La linea di successione al trono di Giordania si basa sull'articolo 28 della Costituzione di Giordania.
Il trono passa secondo la primogenitura agnatizia tra tutti i discendenti legittimi maschi e mentalmente sani di religione musulmana di re Abd Allah I di Giordania; bisogna essere nati da genitori musulmani, al fine di avere diritti di successione. I figli di sovrano prevalgono sui fratelli, e i figli maggiori sui minori; se il re muore senza lasciare nipoti, figli o fratelli, il trono passa al figlio primogenito del fratello maggiore del re o, in sua assenza, allo zio più anziano del sovrano e alla sua discendenza.
Se il re muore senza eredi legittimi, l'Assemblea Nazionale sceglie come sovrano uno tra i discendenti di Al-Husayn ibn Ali, a capo della rivolta araba. Il re ha tuttavia il diritto di nominare uno dei suoi fratelli come erede apparente.
Il 28 novembre 2004 il re Abd Allah II di Giordania ha revocato il titolo di principe ereditario al suo fratellastro, Hamza bin al-Husayn, che aveva nominato il 7 febbraio 1999, in conformità con i desideri del padre, Husayn di Giordania.[1] Nella lettera da ʿAbd Allah II ad Hamza si legge: "La revoca a questo titolo ti ha ridato la libertà dalle responsabilità che senz'altro saresti stato in grado di affrontare".[2]
Una persona può essere esclusa dalla successione con regio decreto per motivi di inidoneità, ma i suoi discendenti non saranno automaticamente esclusi. Le figlie e i loro discendenti non hanno alcun diritto di successione.