La poesialirica galiziano-portoghese (trovadorismo in portoghese; trobadorismo in galiziano) si sviluppò nel medioevo, principalmente tra il XII e il XIV secolo,[1] scritta in galiziano-portoghese, la lingua primitiva da cui deriveranno successivamente il portoghese e il galiziano moderni.[2] Anche se la maggior parte dei poeti, dei quali si possiedono riferimenti, provenivano dalla Galizia e dal Portogallo settentrionale, la lingua galiziano-portoghese della poesia lirica venne coltivata comunque da una moltitudine di poeti di altri luoghi della penisola iberica (l'esempio più notevole è rappresentato da Alfonso X il Saggio, autore delle Cantigas de Santa Maria, ugualmente in galiziano-portoghese), arrivando ad essere una lingua fondamentale nella lirica colta della Castiglia dei secoli XIII e XIV.
^Si può fissare come punto di partenza una data anteriore al 1200, poiché è quella che risulta più verosimile per il serventese politico "Ora faz ost'o senhor de Navarra" di Johan Soarez de Pavia; come data limite, si può indicare il 1350, anno del testamento del conte di Barcelos, don Pedro del Portogallo, in cui perviene al suo nipote Alfonso XI di Castiglia un Livro das Cantigas, possibilmente un importante antenato di alcuni rami della tradizione manoscritta oggi conosciuta. Cfr. Dolores Vilavedra, Historia da literatura galega, Galaxia, Vigo, 1999, pagg. 43-44.
^Recentemente, Giuseppe Tavani ha messo in dubbio l'uso del "galiziano-portoghese" (qualificato da lui come inverosimile e fantastico) come lingua della lirica medievale della parte occidentale della penisola iberica; secondo la sua opinione, questa lirica sarebbe stata composta specificamente in galiziano e che solo per intercessione degli scribi portoghesi del XIV secolo ci sarebbe arrivata nella lingua ibrida che conosciamo come galiziano-portoghese; cfr. G. Tavani, "Une Provence hispanique: la Galice médiévale, forge de la poésie lyrique péninsulaire", Romania, 501-502, t. 126, 1-2, 2008, pagg. 4-17.