Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti

Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti
Boonmee (Thanapat Saisaymar) e Huay (Natthakarn Aphaiwonk) in una scena del film
Titolo originaleลุงบุญมีระลึกชาติ
Lung Bunmi Raluek Chat
Lingua originaleisan, thailandese
Paese di produzioneThailandia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna
Anno2010
Durata113 min
Rapporto1.85:1
Generedrammatico, commedia, fantastico
RegiaApichatpong Weerasethakul
SoggettoPhra Sripariyattiweti (A Man Who Can Recall His Past Lives)
SceneggiaturaApichatpong Weerasethakul
ProduttoreSimon Field, Keith Grifith, Charles de Meaux, Apichatpong Weerasethakul
Casa di produzioneKick the Machine
Distribuzione in italianoBiM Distribuzione
FotografiaYukontorn Mingmongkon
Sayombhu Mukdeeprom
Charin Pengpanich
MontaggioLee Chatametikool
MusicheAkritchalerm Kalayanamitr
Koichi Shimizu
ScenografiaAkekarat Homlaor
CostumiChatchai Chaiyon
Buangoen Ngamcharoenputtasri
Pattarachanon Keawkong
TruccoAchawan Pupawan
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo italiano del film

Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti (in thailandese ลุงบุญมีระลึกชาติ, Lung Bunmi Raluek Chat) è un film del 2010 scritto, diretto e co-prodotto da Apichatpong Weerasethakul.

Basato sul libro del 1983 A Man Who Can Recall His Past Lives del monaco buddhista Phra Sripariyattiweti e concepito come ultimo segmento del progetto artistico del regista Primitive, tratta il tema della reincarnazione attraverso il racconto degli ultimi giorni della vita di Boonmee, interpretato da Thanapat Saisaymar. Insieme ai suoi cari, inclusi gli spiriti della sua defunta moglie, Huay, e di suo figlio, Boonsong (che è tornato in una forma non umana), egli esplora le sue vite passate mentre contempla le ragioni della sua malattia. L'opera fu la prima del cinema thailandese – nonché la prima prodotta nella regione del Sud-est asiatico – a vincere la Palma d'oro al Festival di Cannes.[1][2][3]

  1. ^ (EN) Lisa Miller, Remembrances of Lives Past, su The New York Times, 7 agosto 2010. URL consultato il 1º gennaio 2020 (archiviato il 24 novembre 2018).
  2. ^ (EN) 'Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives': the First Southeast Asian Cannes Winner, su The Culture Trip, 17 giugno 2017. URL consultato il 7 dicembre 2020 (archiviato il 3 febbraio 2019).
  3. ^ (EN) LUNG BOONMEE RALUEK CHAT, su festival-cannes.com. URL consultato il 30 settembre 2021 (archiviato il 27 agosto 2021).

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