Locativo

Il locativo è un caso originario della lingua protoindoeuropea, attestato in varie lingue antiche ed attualmente presente solo nelle lingue baltiche, in alcune lingue slave e nella lingua sanscrita[1].

La sua funzione negli idiomi antichi era quella di indicare la posizione sia spaziale che temporale (corrispondente quindi al complemento di stato in luogo e di tempo determinato), ma nelle lingue baltiche e nelle lingue slave in cui è ancora utilizzato indica anche il complemento di argomento e altri complementi, a seconda delle preposizioni da cui è preceduto.

La sua scomparsa in lingue più moderne è dovuta ad una generale tendenza alla semplificazione e nello specifico al sincretismo, cioè fusione delle funzioni dei casi e conseguente riduzione del loro numero[2].

La lingua protoindoeuropea aveva le seguenti desinenze per il locativo[3][4]:

Declinazione Singolare Duale Plurale
Atematica *-i, *-Ø (nessuna uscita) *-ows (*-ou) *-su
Tematica (*-e/o) *-ey, (*-ei), *-oy, (*-oi) *-eyows, -*oyows (*-ou) *-oysu
  1. ^ La lingua sanscrita è tuttora parlata da alcuni locutori come madrelingua.
  2. ^ A. Erhart, Indoevropské jazyky: srovnávací fonologie a morfologie, Praha: Academia, 1982.
  3. ^ E. R. Luján, Á. López Chala "Chapter 9 Reconstructing Semantic Roles: Proto-Indo- European *-bhi". In Reconstructing Syntax Leiden, The Netherlands: Brill., 2020, https://doi.org/10.1163/9789004392007_010
  4. ^ Morfologia nominale flessionale, Prof. ssa Paola Cotticelli, https://www.corsi.univr.it/documenti/OccorrenzaIns/matdid/matdid426202.pdf

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