Lucio Battisti

Disambiguazione – Se stai cercando il primo album di Lucio Battisti, vedi Lucio Battisti (album).
Lucio Battisti
Lucio Battisti alla fine degli anni sessanta
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenerePop rock[1]
Soft rock[1][2][3]
Rock progressivo[3]
Rhythm and blues[4]
Musica latina[3][4]
Synth pop[3]
Elettropop[3]
Funk[3]
Disco[5]
Periodo di attività musicale1962 – 1994
Strumentovoce, chitarra, tastiera, pianoforte, batteria, mandolino, percussioni, güiro, chitarra hawaiana, basso, sintetizzatore
EtichettaDischi Ricordi, Numero Uno, CBS, Columbia
Album pubblicati111 (pubblicazioni postume incluse - album esteri non inclusi) (dettaglio)
Studio20 (album esteri non inclusi) (dettaglio)
Raccolte94 (di cui 16 cofanetti - pubblicazioni postume incluse) (dettaglio)

Lucio Battisti (Poggio Bustone, 5 marzo 1943Milano, 9 settembre 1998) è stato un cantautore, compositore, polistrumentista, arrangiatore e produttore discografico italiano.

Considerato uno dei maggiori cantautori italiani,[4] ha inciso in carriera 20 album in studio[6][7][8] realizzando vendite per 25 milioni di dischi.[9][10] Fu interprete e autore di musica tra i più importanti e influenti del Novecento italiano;[3][11][12] compose anche per altri artisti[13] (anche internazionali come Gene Pitney,[14] gli Hollies[15] e Paul Anka[16]), mentre per i testi si affidò quasi sempre ai parolieri, con alcune eccezioni.[N 1][17][18]

Il lungo sodalizio con Mogol fu il fulcro del suo successo e ne costruì l'immagine di interprete della vita e dei sentimenti comuni; questa, che ha segnato in Italia un'epoca musicale e di costume,[4] è rimasta la principale immagine dell'artista.[19] Già dalla prima metà degli anni '70 Battisti, schivo nel rapporto con il pubblico e i media,[4] mise in pratica il ritiro dalle scene e dalla visibilità pubblica che divenne totale dall'inizio degli anni '80 fino alla morte.[20]

Dopo la parentesi della collaborazione con la moglie Velezia, elesse Pasquale Panella a paroliere più adatto alle sue esigenze di sperimentazione, per dar vita a una nuova stagione di musica più libera dagli schemi usuali e di testi che, se già con Mogol avevano talvolta raggiunto un certo grado di complessità, con Panella erano diventati enigmatici, crittografici, surreali, mai descrittivi, fino a spingersi al limite del nonsenso.[21][22]

Musicista autodidatta, polistrumentista, abile in numerosi generi musicali, fu apprezzato chitarrista ritmico nonché talentuoso arrangiatore[23] e cantante dotato di una notevole forza interpretativa e di una voce caratteristica; quest'ultima lo espose a diverse critiche, a volte anche impietose, ma contribuì a determinare il suo successo grazie alla capacità di trasmettere emozioni che molti gli riconoscevano.[24] Battisti stesso sostenne il primato dell'emozione sulla tecnica vocale.[25]

La sua frequentazione, anch'essa autodidattica, di vari generi e stili del panorama angloamericano, gli permise di realizzare un'innovativa e personale fusione tra questi e la tradizione della canzone in Italia, rendendolo un punto di riferimento nella produzione di musica leggera del Paese e ricevendo nel corso degli anni il plauso da parte di numerosi altri autori musicali, sia italiani che internazionali.[4] Negli Stati Uniti, nonostante un tentativo infruttuoso di lanciarsi sul mercato negli anni settanta,[26] la sua opera è in fase di riscoperta.[27][28]

  1. ^ a b (EN) Lucio Battisti, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  2. ^ Lucio Battisti, su RockIt. URL consultato il 25 luglio 2009.
  3. ^ a b c d e f g Francesco Buffoli, Lucio Battisti. Un'emozione italiana, su Ondarock. URL consultato il 6 settembre 2022.
  4. ^ a b c d e f Marta Tedeschini Lalli, Battisti, Lucio, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 settembre 2022.
  5. ^ Mazzi.
  6. ^ Fernando Fratarcangeli, Lucio Battisti – Discografia, Roma, Raro!, 2000.
  7. ^ Luciano Ceri, Lucio Battisti. Pensieri e parole. Lucio Battisti. Una discografia commentata, collana Soundcheck, Roma, Coniglio Editore, 2008, ISBN 978-8860631619.
  8. ^ Michele Neri, Annunziato Cangemi e Fabio Sanna, Lucio Battisti. Discografia mondiale. Tutte le canzoni, le produzioni, le collaborazioni, Roma, Coniglio Editore, 2010, ISBN 8860630991.
  9. ^ Tra album e diritti d'autore reddito di 4 miliardi l'anno, in Corriere della Sera, 10 settembre 1998. URL consultato il 30 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2012).
  10. ^ Andrea Laffranchi, Ecco tutti gli inediti di Battisti, in Corriere della Sera, 30 agosto 2002, p. 40. URL consultato il 30 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2012).
  11. ^ «C'è una bellissima contraddizione che avvolge la storia, la musica, la personalità di Lucio Battisti: essere, forse, l'artista musicale più celebre di sempre in Italia, quello più conosciuto, popolare, con canzoni che sono ancora parte integrante del tessuto connettivo della cultura italiana, ma al tempo stesso essere "sconosciuto", privo di una biografia pubblica, misterioso per chiunque abbia voglia di scoprire l'uomo oltre all'artista.» Ernesto Assante (Assante, 2023).
  12. ^ «[...] Di lui resterà, soprattutto, una discografia straordinaria, che lo colloca di diritto nell'olimpo del Novecento musicale italiano.» Francesco Buffoli. Ondarock
  13. ^ http://discografia.dds.it/scheda_autore.php?ida=2
  14. ^ https://stonemusic.it/19725/rarita-discografiche-otto-volte-battisti-senza-mogol/
  15. ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=4332
  16. ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=4224
  17. ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=408
  18. ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=9590
  19. ^ Lucio Battisti, icona senza tempo della musica italiana, in Tgcom24, 18 marzo 2015. URL consultato il 5 settembre 2022.
  20. ^ L'apparizione, alla televisione svizzera tedesca, sarebbe avvenuta nel luglio del 1980: Lucio Battisti: l’ultima intervista e l’ultima apparizione tv, su Rumore, 10 settembre 2018. URL consultato il 7 settembre 2022. Tuttavia, altre fonti la collocano nel 1982: Lucio Battisti: l'ultima apparizione ufficiale nel 1982, in AdnKronos, 29 agosto 1998. URL consultato il 4 settembre 2022.
  21. ^ Gino Castaldo, Lucio Battisti, genio, visioni, alchimia. Un enigma inafferrabile rimasto tale fino alla fine, repubblica.it. URL consultato il 2 settembre 2022.
  22. ^ Guglielmo Motta, «L’apparenza»: lo squilibrio mentale secondo Lucio Battisti, su losbuffo.com, 16 gennaio 2018. URL consultato il 16 ottobre 2022.
  23. ^ «Da un punto di vista di musica leggera, andare avanti non significa solo fare canzoni più belle. Chi fa dei grandi arrangiamenti oggi, per esempio, è Battisti.» Rino Gaetano a Ciao 2001, luglio 1976. Riportato in Rino Gaetano Live, Emanuele Di Marco, 2001, p. 72.
  24. ^ Lucio Battisti, un innovatore assoluto (PDF), in VivaVerdi, gennaio/febbraio 2009, p. 6. URL consultato il 30 giugno 2010.
  25. ^ Renzo Arbore, Speciale per voi, Secondo canale, 2 giugno 1970.
  26. ^ 'Master of none', la serie che fa scoprire la musica italiana agli americani: nella colonna sonora anche Battisti, Mina, Morricone e Vianello, in Rockol, 15 giugno 2017. URL consultato il 10 settembre 2019.
  27. ^ Christian Zingales, Lucio Battisti, su Blow Up. URL consultato il 6 settembre 2022.
  28. ^ The Quietus | Features | Low Culture | Low Culture 15: Lucio Battisti’s Anima Latina


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