Il lysenkoismo è stata una campagna politica condotta da Trofim Lysenko, i suoi sostenitori e dalle autorità sovietiche contro la genetica e l'agricoltura basata sulla scienza. Lysenko fu direttore della Accademia pansovietica Lenin delle scienze agrarie (VASChNL) dell'Unione Sovietica. Il lysenkoismo cominciò a diffondersi verso la fine degli anni venti per poi esser abbandonato intorno al 1964.
La teoria di Lysenko rifiutava l'eredità mendeliana ed il concetto di gene, si allontanava dall'evoluzionismo di Charles Darwin rifiutando la selezione naturale. I sostenitori affermavano falsamente di aver scoperto, tra le altre cose, che la segale poteva essere trasformata in grano e il grano in orzo, che le erbacce potevano trasmutare spontaneamente in grano commestibile, e che era stata osservata la "cooperazione naturale" rispetto alla "selezione naturale".[1] Il lysenkoismo promise inoltre straordinari vantaggi nell'agricoltura e nell'allevamento.
Iosif Stalin appoggiò la campagna e più di 3000 scienziati ed accademici tradizionalisti furono licenziati o imprigionati,[2] inoltre numerosi scienziati furono fucilati come parte di una campagna di Lysenko per sopprimere i suoi oppositori.[3][4][5][6] Il presidente dell'Accademia agricola, Nikolaj Vavilov, fu incarcerato mentre la ricerca scientifica nel campo della genetica fu completamente distrutta fino alla morte di Stalin nel 1953. La ricerca e l'insegnamento nei campi della neurofisiologia, biologia cellulare e in molte altre discipline della biologia furono influenzate negativamente o bandite.[7]
«Academician Schmalhausen, Professors Formozov and Sabinin, and 3,000 other biologists, victims of the August 1948 Session, lost their professional jobs because of their integrity and moral principles [...]»