Mahmud ibn Muhammad

Mahmud ibn Muhammad (Il Bardo, 10 luglio 1757Tunisi, 28 marzo 1824) è stato Bey di Tunisi dal 1814 alla propria morte.

Erede primogenito di Rashid Bey, venne inizialmente affiancato alla figura dello zio Ali II Bey per la successione al trono. Egli riuscì ad ogni modo a far assassinare il proprio cugino Osman Bey ed a succedergli al trono il 22 dicembre 1814. Altro evento di rilievo fu l'assassinio da lui ordinato del Gran Visir Yusuf Sahib al-Tabi', il cui corpo venne martoriato dalla folla per le strade di Tunisi e che venne infine sepolto per pietà dei locali nel cimitero cristiano della città. Ad ogni modo, i genitori di Yusuf Sahib al-Tabi' ottennero che il suo corpo venisse sepolto in una tomba musulmana costruita nella moschea di Halfaouine.

Salito al trono in circostanze tragiche, Mahmud Bey, insicuro anche del proprio futuro conobbe un regno abbastanza animato durante il quale il paese conobbe diverse vicissitudini senza essere in grado di risolvere i problemi di un'economia precaria. Tunisi, anche dopo il periodo napoleonico era rimasta essenzialmente chiusa in se stessa e lo stato basava i propri redditi ancora poco sull'industria, mentre tendeva a favorire l'attività della pirateria. Per questo egli stesso non esitò a concedere ai corsari di La Goletta la possibilità di ingaggiare battaglia ogni qual volta vi fosse l'opportunità. Otto di loro, al comando di Mustafa Rais, nell'ottobre del 1815, compirono una serie di razzie e tornarono a Tunisi con 150 prigionieri e importanti bottini. A questo punto, il Congresso di Vienna intimò (attraverso il proprio portavoce, Lord Exmouth, comandante in capo dello squadrone britannico che aveva in gestione l'area del Mediterraneo), di riportare al Bey la richiesta della cessazione delle attività di guerra di corsa come ultimatum, nonché il rilascio di tutti i prigionieri catturati che erano in gran parte sardi e napoletani. Sotto questo trattato, il Bey promise di mettere fine alla pirateria e rilasciò gli ex-schiavi che vennero imbarcati sulle navi di Lord Exton.


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