Manoel de Barros

Manoel Wenceslau Leite de Barros (Cuiabá, 19 dicembre 1916Campo Grande, 13 novembre 2014) è stato un poeta brasiliano, appartenente alla terza generazione del Modernismo brasiliano, ma formalmente considerato poeta post-modernista, più vicino alle avanguardie europee d’inizio del secolo e del primitivismo della Poesia Pau-Brasil e del movimento di “Antropofagia”, di Oswald de Andrade.

Per il poeta, tutto ha un significato organico: il fiume, le piante, i piccoli animali, gli insetti: la natura è la sorgente della sua ispirazione, il pantanal stesso è la sua poesia. Manoel è il poeta dell'infanzia, della natura, delle piccole cose, grandi proprio perché sono effimere, ma soprattutto è il poeta della condizione umana. Il poeta dove i vuoti sono più apprezzabili delle cose piene, perché l'uomo, la grammatica, la parola stessa è bella perché incompleta. Perciò, faceva poesia “per raccontare il nulla”. Infatti il suo lavoro più noto era il "Livro sobre Nada", cioè "Libro del Nulla", pubblicato in Brasile nel 1996.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti: per due volte, il Premio Jabuti, nel 1989 [1] e nel 2002 [2], il premio letterario più importante del Paese, ed Il Premio dell'Academia Brasileira de Letras del 2000 [3]. È il più acclamato poeta brasiliano contemporaneo, celebrato nei circoli letterari, al punto che, a suo tempo, il poeta Carlos Drummond de Andrade ha respinto l'epiteto di “il più notevole poeta vivente del Brasile” in favore di Manoel de Barros. Carlos disse: “Manoel de Barros è il più grande poeta del Brasile”.

  1. ^ A Tribuna, su atribuna.com.br. URL consultato il 23 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2016).
  2. ^ Premio Jabuti, su premiojabuti.com.br. URL consultato il 23 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).
  3. ^ Revista Cult, su revistacult.uol.com.br (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2016).

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