Il Marain è una immaginaria lingua artificiale usata dalla Cultura nei romanzi dello scrittore di fantascienza Iain Banks.
La Cultura ritiene fondata l'ipotesi di Sapir-Whorf (forse ne ha provato la veridicità), secondo cui la lingua influenza la società da cui è parlata. Per questo motivo, circa diecimila anni prima delle storie narrate nei romanzi del ciclo, le Menti più intelligenti della Cultura crearono il Marain affinché potesse sfruttare questo effetto. Un commento in relazione a questa caratteristica della lingua viene fatto dal narratore ne L'impero di Azad (The Player of Games) a proposito dei pronomi di genere specifico in inglese (n.d.t. nella versione originale del libro). Il Marain, infatti, solitamente non distingue i generi in base al sesso e nella maggior parte dei casi si limita ad utilizzare un solo pronome personale, applicabile sia ai maschi che alle femmine, ai neutri, agli indecisi, ai robot, alle Menti e alle altre macchine senzienti. Naturalmente questo non vuol dire che in Marain non vi siano dei modi per esprimere il sesso di una persona, solo che non vengono mai usati nella lingua di tutti i giorni. Coloro che usano il Marain la considerano una lingua foneticamente piacevole e bella dal punto di vista funzionale.
«Il Marain era un linguaggio artificiale, progettato per essere foneticamente e filosoficamente tanto espressivo quanto lo consentivano l'apparato vocale e il cervello pan-umani. Flere-Imsaho sospettava che fosse sopravvalutato, ma erano state menti più in gamba di lui ad escogitarlo e dopo dieci millenni anche le più rarefatte e superiori Menti avevano ancora un alto concetto del Marain, quindi il robot supponeva di doversi inchinare alla loro intelligenza.»