Marano di Valpolicella

Marano di Valpolicella
comune
Marano di Valpolicella – Stemma
Marano di Valpolicella – Bandiera
Marano di Valpolicella – Veduta
Marano di Valpolicella – Veduta
Vista di Marano e della Valpolicella.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Verona
Amministrazione
SindacoGiuseppe Zardini (lista civica) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate45°33′N 10°55′E
Altitudine350 m s.l.m.
Superficie18,62 km²
Abitanti3 124[1] (31-12-2020)
Densità167,78 ab./km²
FrazioniPezza, San Rocco, Valgatara, Prognol, Purano, Mondrago
Comuni confinantiFumane, Negrar di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Sant'Anna d'Alfaedo
Altre informazioni
Cod. postale37020
Prefisso045
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT023046
Cod. catastaleE911
TargaVR
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 865 GG[3]
Nome abitantimaranesi
PatronoPietro e Paolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marano di Valpolicella
Marano di Valpolicella
Marano di Valpolicella – Mappa
Marano di Valpolicella – Mappa
Posizione del comune di Marano di Valpolicella all'interno della provincia di Verona
Sito istituzionale

Marano di Valpolicella (Maràn de Valpolexèla in veneto[4]) è un comune italiano di 3 124 abitanti della provincia di Verona in Veneto, situato nel cuore della Valpolicella.

Il comune si estende su circa 18,63 km² di territorio che dà origine ad una vallata inserita tra quelle di Negrar ad est e quella di Fumane ad ovest, mentre a sud essa si apre sulla pianura veronese confinando con San Pietro in Cariano. La sede comunale dista circa 18 chilometri in linea d'aria da Verona in direzione nord ovest. Oltre al capoluogo, il comune è composto dalle frazioni di Pezza, San Rocco e Valgatara.

Alcuni reperti testimoniano che la zona di Marano sia stata abitata fin dalla preistoria, in particolare sono state portate alla luce tracce di insediamenti e di sepolture attribuibili all'età del rame. Sulla sommità del monte Castelon, grazie alla sua posizione strategica, venne edificato un castelliere dell'età bronzea. Prima dell'arrivo dei romani avvenuto nel II secolo a.C. qui vi era stanziata la popolazione degli Arusnati, presente in loco già a partire dal V secolo a.C.. Dell'epoca romana sono state trovate, sul monte Castelon, delle vestigia di un tempio dedicato a Minerva, mentre nella chiesa di San Marco al Pozzo a Valgatara si trova una pietra, utilizzata nella costruzione dell'edificio, un'iscrizione del I secolo d.C. attestante il culto di Giove. Nell'alto medioevo il territorio venne diviso in numerosi vicus, alcuni dei quali sono identificabili ancora oggi con alcune delle contrade presenti. Nel XII secolo Marano e Valgatara sono attestati come comuni rurali che godono di una non comune indipendenza da qualsiasi ente ecclesiastico. Tuttavia, a partire dal 1183 essi vengono sottomessi, seppur pacificamente, al comune di Verona. Con la crisi dell'epoca comunale, Marano è teatro di numerosi scontri tra le varie fazioni politiche, mentre formalmente è sotto controllo dei conti Sambonifacio. A scopo difensivo, intorno al X secolo la popolazione costruisce un castello sull'odierno monte Castelon che venne in seguito ristrutturato da Federico della Scala nei primi anni del XIV secolo. Quando Federico fu costretto all'esilio, anche il castello andò in disgrazia, venendo distrutto probabilmente nel 1325. Con la venuta dei veneziani, Marano viene a far parte del Vicariato della Valpolicella, sorretto da un proprio statuto che gli riconferma una certa autonomia.

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Provincia In - Storia e curiosità dei 97 Comuni de la Provincia Veronese, su larenadomila.it, La Rena Domila, l'informassion veronese. URL consultato il 26 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2012).

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