Mario Visintini

Mario Visintini
SoprannomeIl Cacciatore Scientifico
NascitaParenzo, 26 aprile 1913
MorteMonte Bizèn, Nefasit, 11 febbraio 1941
Cause della morteIncidente aereo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regia Aeronautica
SpecialitàPilota da caccia
Unità4º Stormo
Reparto91ª Squadriglia
25ª Squadriglia
412ª Squadriglia
Anni di servizio1936-1941
GradoCapitano
GuerreGuerra Civile Spagnola
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
Decorazionivedi qui
Studi militariAllievo pilota di complemento
Fonti citate nel corpo del testo
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Mario Visintini (Parenzo, 26 aprile 1913Monte Bizén, 11 febbraio 1941) è stato un militare e aviatore italiano.

Decorato con la medaglia d'oro al valor militare, fu, in ordine di tempo, il primo degli assi dell'aviazione della Regia Aeronautica[1], e il pilota con in assoluto il maggior numero di abbattimenti in Africa Orientale tra tutte le forze belligeranti[2], nonché l'asso di biplani da caccia con il maggior numero di abbattimenti della seconda guerra mondiale,[3] durante la quale ottenne sedici vittorie aeree confermate e cinque probabili, sotto le insegne della Regia Aeronautica, che si assommano alla vittoria aerea ottenuta durante la guerra civile in Spagna, con l'Aviazione Legionaria.[4][5][6][7]

A causa della perdita dei registri della 412ª Squadriglia basata a Massaua, alla quale apparteneva, ricostruire le sue sedici vittorie non è facile. Nel corso di cinquanta combattimenti aerei,[8] abbatté almeno cinque Blenheim britannici, un numero anche maggiore di Wellesley e quasi certamente tre Gladiator.[9] A questi numeri si devono aggiungere quelli relativi agli aerei distrutti al suolo durante i mitragliamenti degli aeroporti di Gadaref, Goz Regeb e Agordat, che - secondo fonti britanniche - costarono alla RAF e alla SAAF "decine di aerei distrutti"[10] (per l'esattezza trentadue aerei incendiati da solo e in cooperazione).[11] Tutte le sue vittorie furono conseguite ai comandi del biplano Fiat C.R.42.

Visintini fu il primo pilota italiano da caccia della seconda guerra mondiale a ottenere notorietà come asso. Le sue imprese in Africa Orientale infatti vennero ampiamente pubblicizzate in Italia, dove gli venne dedicato anche il volume Il pilota solitario del libro Eroi e avventure della nostra guerra, pubblicato nel 1942. Per la sua meticolosità e abilità venne soprannominato il "cacciatore scientifico". Era il fratello dell'incursore della Xª Flottiglia MAS Licio Visintini.[12]

  1. ^ Eusebi, Lazzaro, Slongo 2014, p. 61.
  2. ^ Spick 1999, p. 105.
  3. ^ Gustavsson, Slongo 2009, p. 86.
  4. ^ Massimello, Apostolo 2000, p. 86.
  5. ^ Neulen 2000, p. 323.
  6. ^ Dunning 2000, p. 216.
  7. ^ Sgarlato 2005, p. 29.
  8. ^ Pagliano 2003, p. 231.
  9. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore masapo47
  10. ^ Massimello, Apostolo 2000, pp. 47-48.
  11. ^ Lioy 1953, p. 190.
  12. ^ Massimello, Apostolo 2000, pp. 47-48; Lioy 1953, p. 189.

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