Masque (genere teatrale)

Costume per un Cavaliere, di Inigo Jones: l'elmo piumato, il torace muscoloso nell'armatura ed altre convenzioni erano ancora utilizzate per l'opera seria nel XVIII secolo

Per masque (termine usato al maschile nella lingua italiana) s'intende una forma di rappresentazione teatrale di corte che comparve nel XVI e primo XVII secolo in Europa. Sebbene le sue origini risalgano al tardo Medioevo italiano e francese, in forme che includevano l'intermedio (una versione pubblica del masque fu il pageant), il masque conosce la sua fortuna e la sua elaborazione compiuta in Inghilterra, grazie soprattutto al drammaturgo Ben Jonson. Da principio il masque è essenzialmente un corteo di maschere che suonano, ballano e invitano gli astanti a partecipare a danze e giochi. In un secondo momento il corteo viene introdotto da un prologo in versi. Ben Jonson ne fa una vera e propria rappresentazione teatrale, costituita da una serie di situazioni allegoriche con un loro apparato scenografico.

Un masque coinvolge musica e danza, canto e recitazione, all'interno di una scenografia elaborata in cui l'inquadratura architettonica ed i costumi potrebbero essere progettati da un rinomato architetto, per rappresentare al Signore un'allegoria deferente e adulatoria. Attori professionisti e musicisti venivano reclutati per le parti sia recitate che cantate. Spesso i masque che non parlavano o cantavano erano cortigiani: Anna di Danimarca, regina consorte del re Giacomo I, spesso ballava con le sue dame nei masque, tra il 1603 e il 1611 ed Enrico VIII e Carlo I si esibivano in masque alle loro corti. Nella tradizione del masque, Luigi XIV danzava in balletti a Versailles con musiche di Jean-Baptiste Lully.[1]

  1. ^ History of the Masque Genre, su mith.umd.edu.

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