Massacri delle paludi del Pryp"jat'

I massacri delle paludi del Pryp"jat' (in tedesco: Prypyatsümpfe Säuberung) furono una serie di omicidi di massa,[1] compiuti dalle forze militari tedesche, contro i civili ebrei in Bielorussia e Ucraina, durante il luglio-agosto 1941. Il leader delle SS Heinrich Himmler ordinò queste operazioni, furono effettuate dalle unità della Wehrmacht sia dell'esercito che delle Waffen SS: a queste unità fu ordinato di uccidere il maggior numero possibile di ebrei, in una regione intorno alle paludi del Pryp"jat', comprendente nove raions della RSS Bielorussa e tre raions della RSS Ucraina.

Questi massacri sono considerati i primi omicidi di massa pianificati di civili perpetrati dalla Germania nazista.[2] Almeno 13788 persone furono uccise nella prima fase, mentre nella seconda fase furono uccisi 3500 persone tra uomini e ragazzi ebrei.[3] Il principale sistema impiegato nelle esecuzioni fu la sparatoria di massa, dopo aver radunato la popolazione locale, furono provati anche metodi alternativi incluso l'annegamento nelle paludi.

I villaggi di Dvarets, Khochan', Azyarany, Starazhowtsy e Kremna furono completamente distrutti da un incendio mentre Turaw fu parzialmente distrutto.

  1. ^ Con la definizione di Alexey Litvin, che ritiene che la precedente definizione di operazione, data da V. Lazyebnikaw e V. Pase, "operazione... contro le unità circondate di Armata Rossa, partigiani e popolazione locale", è eccessivamente generalizzata e così imprecisa.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ALitvin
  3. ^ Miller, p. 309.

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