Matrimonio ebraico

Matrimonio tradizionale nissu'in nell'Europa orientale durante il XIX secolo

Il matrimonio ebraico è una cerimonia di nozze che segue la Torah e la halachah ebraica.

Le cerimonie nuziali variano a seconda dei luoghi e delle tradizioni, ma sono sempre presenti alcuni aspetti comuni:

  • la ketubah: accordo nuziale ebraico che viene firmato in presenza di due testimoni;
  • la permanenza della coppia sotto un baldacchino di stoffa (חופה, chuppah);
  • la consegna alla sposa di un anello di proprietà dello sposo;
  • la tradizionale rottura di un bicchiere.

Formalmente la procedura del matrimonio ebraico ha due fasi distinte:[1]

La prima fase proibisce la donna a tutti gli altri uomini (tanto che tale vincolo può essere annullato solo con un ghet, un divorzio religioso), mentre la fase finale permette alla coppia di instaurare la propria vita coniugale. La cerimonia che attua il nissuin è chiamata chuppah.[2]

Mentre in passato questi due eventi potevano aver luogo separatamente, a volte anche con un intervallo di un anno,[3] oggi i due momenti vengono celebrati in un'unica cerimonia, senza soluzione di continuità:[2] l'erusin/kiddushin avviene quando lo sposo consegna alla sposa l'anello (o anche un altro oggetto di valore) con l'intento di realizzare un matrimonio, mentre esistono diverse opinioni su quale preciso momento della cerimonia costituisca il nissuin/chuppah, se lo stare insieme sotto il baldacchino - appunto la chuppah - o lo stare da soli insieme in una stanza (איסור ייחוד, issur yichud, 'divieto esclusivo').[2]

  1. ^ Jewish Encyclopedia, "Marriage ceremonies" (EN)
  2. ^ a b c Made in Heaven, A Jewish Wedding Guide di Rabbi Aryeh Kaplan, Moznaim Publishing Company, New York / Gerusalemme, 1983, cap. 18
  3. ^ Talmud Bavli, Ketubot, p. 2

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